Don’t measure a woman’s worth by her clothes: non misurare il valore di una donna dai suoi vestiti. E’ questo lo slogan della campagna pubblicitaria lanciata da Terre des Femmes, un’organizzazione tedesca per i diritti delle donne che si batte per la sensibilizzazione alla parità tra i sessi in ogni aspetto della vita.
Oggi la gente è troppo impegnata a mettere etichette e vittime dei pregiudizi sono soprattutto le donne che devono lottare con una serie di stereotipi che rendono la quotidianità molto più faticosa. Infatti, i centimetri dei nostri vestiti spesso sono un’unità di misura che condiziona la nostra vita.
Lo slogan di tale campagna, può essere interpretato come “l’abito non fa il monaco” per dire che non bisogna soffermarsi all’apparenza per scoprire la persona che si ha di fronte; non bastano i segni esteriori a garantire la sostanza interiore, che quello che appare può essere illusorio e che bisogna quindi diffidare.
Don’t measure a woman’s worth by her clothes è strutturata su tre foto che ripropongono parti del corpo femminile: collo, gambe e piedi. Per ognuna c’è un metro di paragone.
Partendo dal collo e scendendo verso il décolleté si avrà quindi la donna pudica, quella fuori moda, quella noiosa, quella provocante, quella sfacciata, la donna alla costante ricerca di un uomo, la donnaccia e, infine, la sgualdrina. Inoltre, si tende a far crollare tali pregiudizi anche in merito alla lunghezza della gonna e l’altezza del tacco, passando dalla donna pudica che preferirà le ballerine alla sgualdrina che invece indosserà un tacco vertiginoso.
I manifesti sono stati disegnati da Theresa Wlokka e dagli studenti della Miami Ad School di Amburgo.