La parola in disuso da salvare questa volta è «meare». Questo verbo intransitivo deriva dal latino meāre, e designa il passare attraverso, filtrare, penetrare e talvolta anche il derivare. Il suo ultimo utilizzo (celebre) risale al poeta fiorentino Dante Alighieri, che nella sua “Commedia” così scriveva : «Come a raggio di sol, che puro mei// per fratta nube, già prato di fiori// vider, coverti d’ombra, li occhi miei;»
Un termine alquanto arcaico, insomma, che aumenta la difficoltà della sfida che #Spaghettimag si è proposto, ma si sa quando il gioco si fa duro, i duri entrano in campo quindi suvvia lettori meate il vostro personale vocabolario alla ricerca di termini come questo, in disuso, che arricchiranno il vostro lessico, e faranno fare un sorriso anche al poeta dei poeti!
Special Thanks to:
Benedetta Salemme