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Al giorno d’oggi, tutti conosciamo la favola di Cenerentola, ma ben pochi sanno che l’autore originario non è Walt Disney bensì un napoletano.

Sto parlando di Giambattista Basile che nel seicento fu autore de “Lo cunto de li cunti” , una raccolta di 50 favole scritte in una lingua napoletana.Tra queste favole spicca quella della “Gatta Cenerentola”, scritta evidentemente prima di quelle successive di Perrault, dei fratelli Grimm o di quella rielaborata da Walt Disney. 

Ovviamente la storia non è del tutto identica, nella versione napoletana Zezolla, cioè Cenerentola, uccide la prima matrigna che verrà poi sostituita da una seconda. Per il resto tutto rimane invariato.

Basile nel narrare la perdita della scarpetta di Cenerentola su uno scalone di un palazzo, si riferiva allo scalone del Palazzo Reale di Napoli, la cui descrizione è rimasta invariata nel tempo.

Nessuno ha, però, mai apposto sotto quelle scale una semplice targhetta con una breve scritta: “Su queste scale Cenerentola ha perso la sua scarpetta”.