Il deserto è un luogo di vita e di morte, ma a detta di chi lo conosce suscita forti emozioni. Non a caso un antico proverbio tuareg ( una delle tante popolazioni che vivono nel deserto) afferma:” Dio ha creato i luoghi ricchi d’acqua perché l’uomo possa vivere e ha creato il deserto perché possa trovare la propria anima“. Cosa dire poi del canto delle dune, il cui suono varia a seconda della dimensione dei granelli di sabbia al soffio del vento….una poesia che ,oggetto di studio, ha anche rivelato come ad esempio in Marocco la sabbia abbia una tonalità in sol diesis a 105 hertz, mentre in Oman ci siano più suoni in ogni possibile frequenza tra 90 e 150 hertz.
Sono tante le popolazioni che abitano zone desertiche, tra esse possiamo citare i beduini di Ramlat al Wahiba, gli aborigeni australiani, i kashkai dell’Iran o gli uyguri in Cina. Se per loro le condizioni talvolta aspre dovute al caldo torrido e alla scarsezza di cibo, sono un’abitudine, non lo è per chi decide di partecipare alla maratona del Sahara. Quest’ultima formalmente detta Maratona delle Sabbie e giudicata la più difficile al mondo, è una corsa di 7 giorni nelle dune marocchine ad una temperatura media di 40°. I partecipanti si portano sulle spalle le provviste e i vestiti di cui hanno bisogno e ogni giorno a fine corsa possono riposare in tende berbere.
Tutt’altra storia invece a Coober Pedy in Australia, piccola cittadina del deserto a 850 chilometri da Adelaide. Siccome la temperatura si aggira sui 40°, si è sviluppata una sorta di seconda cittadina sotto terra, dove si sta freschissimi. C’è veramente di tutto: alberghi, locali, negozi e anche una chiesa.