Skip to main content

Sulle note di “Mystery Of Love” di Sufjan Stevens accanto a quelle di Bach, Sakamoto e John Adams si apre e si chiude uno dei film più emozionanti del momento: “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino. In lizza per gli Oscar con ben quattro nomination (migliore film, migliore canzone originale, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore), il film tratto dal romanzo di André Aciman, adattato dalla penna di James Ivory, farà a lungo parlare di sé per la delicatezza e la straordinarietà con cui tratta il mistero dell’amore e le sue declinazioni. Amore, dolore e sprazzi di felicità, sono il fulcro di “Chiamami col tuo nome” che vede protagonista il diciassettenne Elio, interpretato dall’attore canadese Timothée Chalamet, e la cronaca di un’estate d’amore destinata a segnare la sua giovane età, in seguito all’incontro con il ventiquattrenne Oliver, affidato all’affascinante Armie Hammer. Nello scenario bucolico delle terre lombarde dei primi anni 80’, vivono le sensazioni, l’estasi e i tormenti di Elio e Oliver, che si consumano nel desiderio di un amore senza precedenti, tra odori, sapori, gelosie e intensa passione.

I testi e le melodie di Loredana Bertè, Franco Battiato, Giorgio Moroder, ma anche di Marco Armani, amplificano e narrano i sentimenti che prova un ragazzo nel suo primo, travagliato innamoramento, di quelli che finiscono con le prime piogge estive. Elio sa che presto Oliver tornerà a casa e non potrà più rivederlo. La sofferenza prende il sopravvento in Elio che si strugge per l’ormai lontano Oliver. Ma si può rinunciare all’inestimabile bellezza di un amore vero pur di non soffrire? “Rinunciamo a tanto di noi per guarire più in fretta del dovuto, che finiamo in bancarotta a trent’anni, e ogni volta che ricominciamo con una persona nuova abbiamo meno da offrire. Ma non provare niente per non rischiare di provare qualcosa… che spreco!” è il toccante discorso che il padre (Michael Stuhlbarg) rivolge ad Elio nella scena finale. Lo invita, con la tenerezza che solo un padre può avere, a resistere con tutte le forze e a credere che in fondo l’amore, il dolore, la tristezza, è parte integrante dell’esistenza e necessaria ad apprezzare la vera felicità.

“Chiamami col tuo nome” è davvero unico nel genere ed entra a pieno titolo nella lista dei film da Oscar.