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Si è imposto come icona di un’epoca, capace di travalicare i circuiti dell’arte e con la sua Factory diventare il polo magnetico della New York underground degli Anni 60, Andy Warhol, “popolare” e mai banale è stato pioniere di un’arte per tutti, ma non da tutti, ha sperimentato una visione del mondo che ancora oggi echeggia tra i musei d’arte, ha dato la possibilità ad artisti come Bob Dylan, Yoko Ono e Salvador Dalí di esprimersi attraverso le sue opere, nella Factory: un’officina, laboratorio e anche galleria – alcuni lo disegneranno però come un posto torbido, squallido – che si trasforma in teatro di feste ad alto tasso di droga e sesso, che contribuiranno ancor di più alla diffusione del mito Warhol, così come del suo alter ego Edie Sedgwick, modella e attrice statunitense, e musa indiscussa dell’artista. Grazie all’aiuto del suo entourage, l’attività artistica di Warhol è sempre in fermento, il suo motto era: «Tutti hanno diritto ad un quarto d’ora di celebrità».

Nasce a Pittsburgh, Pennsylvania il 6 agosto 1928, è figlio di immigrati slovacchi di etnia Rutena il suo nome vero è Andrew Warhola, si trasferisce a New York dove lavora come grafico pubblicitario presso alcune riviste come “Vogue”, “Harper’s Bazar”, “Glamour”. Tra le sue opere ricordiamo: Big Campbell’s Soup Can, 19 cents (1962); Liz (1963); Marilyn (1967); sua anche la famosa copertina dell’album dei Velvet Underground “The velvet underground & nico”, gruppo cui era un forte sostenitore.

Omaggia Napoli con una serie di ritratti dal nome “Vesuvius”, una rivisitazione “pop” di uno dei simboli più noti di Napoli.

Nel 1969, fonda la rivista Interview insieme a John Wilcock e Gerard Malanga, Il magazine nasce proprio per promuovere il cinema underground. Inizialmente la rivista ha scarsi mezzi, ma nel 1973 viene rinnovata sia nell’impostazione che nella grafica e viene dato maggiore spazio all’attualità, allo spettacolo e alle sue star. Numerosi fotografi hanno incominciato la loro carriera grazie ad Interview tra cui i noti Bruce Weber e David LaChapelle, inoltre è soprattutto nota per il suo contributo all’editoria di moda.

Muore a New York il 22 febbraio 1987 durante una semplice operazione chirurgica, e a circa trent’anni dalla sua scomparsa, Andy Warhol resta tra gli artisti più influenti nel panorama contemporaneo capace di affascinare e sedurre schiere di ammiratori che, ancora oggi, ne celebrano l’estro geniale.