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FIRENZE RICOPERTA DI FIORI

Un “idiota” una volta disse “La bellezza salverà il mondo” e i due stilisti, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, lo hanno preso in parola quando hanno messo in scena il secondo evento fiorentino per la collezione donna che cambia location e ambientazioni ma non delude assolutamente.

L’aria di primavera è palpabile sulla seconda passerella, una primavera che richiama sempre il concetto di rinascita con toni più frivoli e meno sontuosi, ma con lo stesso  forte impatto.

Una nuova moda che si pone l’arduo compito di portare un senso di rinascita nella location di villa Bardini.

Ci aspettavamo tutti che nella città Botticelliana i due designer si ispirassero per la collezione donna alla Venere, alle sontuose madonne fiorentine, invece D&G ci stupiscono tutti vedendo il simbolo della nuova rinascita nel fiore.

Un simbolo che rappresenta una rinascita forte e delicata allo stesso tempo e indica il duplice passo che l’uomo e la natura dovranno compiere fianco a fianco.

Il primo abito che sfila apre la serata con una irrompente energia a contrasto con la delicatezza del luogo, un energia emanata in modo delicato data la palette pastello scelta dai due stilisti che sono riusciti nell’impresa mistica di portare la primavera a settembre.

Accompagnati dalle note della Dolce vita di Fellini  un tripudio di fiori e colori  hanno fatto capolino dalla miriade di scalini barocchi di Villa Bardini che le coraggiose modelle hanno dovuto sfidare, ovviamente senza tacchi.

Omaggiate la Cupola del Brunelleschi, Palazzo Vecchio e i lungarni che magistralmente disegnati e ricamati sulle gonne degli abiti, con colori pastello e texture che ricordano i petali dei fiori .

La collezione dopo il tripudio floreale e l’omaggio a Firenze sposta le forme sugli anni 30’ e 40’, su tagli che mettono in mostra il punto vita.

Abiti fluidi solo in apparenza che giocano col dualismo rigido morbido tipico del fiore, unendo corpetti rigidi con scollo a cuore a un vaporoso chiffon. Gonne di lana abbinate a camicie in tulle con maniche a sbuffo.

Dal giallo al verde, dal fucsia al nero, all’oro sfarzoso, dalle piume ai diamanti, il dualismo è in ogni dove. 

La scarpa proposta per la nuova collezione è all’insegna della comodità, tacco basso e punta lunga, ispirato alla babbuccia fiorentina che hanno indossato le grandi personalità fiorentine del passato.                                                                                                                       Accessorio di punta è la borsa resa importante dagli intarsi floreali, piccoli specchi. Abbinato alla borsa l’immancabile copricapo è un cartwheel, classico cappello primaverile a tesa larga.

L’ispirazione per i gioielli viene dai frutti e simboli delle campagne primaverili: una fragola, un limone, un ferro di cavallo, una croce votiva.

Che simbolicamente rappresentano quello che i due stilisti vorrebbero per il futuro del nuovo anno: dolcezza, freschezza, fortuna e speranza.

Meritato il lungo applauso alla fine della sfilata ai due grandi stilisti che in un momento di sconforto e di disorientamento generale hanno voluto lanciare un grande messaggio, la storia ci insegna che dai momenti brutti ci si rialza sempre.

Dallo sconforto si esce, dalle brutture ci riprenderemo, basta volerlo, basta provarci, loro ci hanno portato una ventata di primavera anticipata , ma quella vera, la nostra, sta per arrivare: STAY TUNED.