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Moda, lusso e design si abbinano da sempre ad una cucina di altissimo livello. L’estetica del piatto è oggi sempre più coordinata all’immagine del brand a cui si è associati.

Lo dimostra Gucci Osteria da Massimo Bottura, ristorante premiato con una stella dalla Guida Michelin 2020 secondo cui “la cucina, sovraintesa da una giovane chef latino-americana, Karime López, si apre al mondo con belle citazioni e rielaborazioni di ricette di altri paesi, ma mai dimentica dell’Italia e di Modena in particolare. Ambiente moderno, le cui pareti ripropongono intriganti rappresentazioni dei mestieri in voga nella seicentesca città del Giglio; vivamente consigliata la visita – ai piani superiori – del Gucci Garden, raffinato museo dedicato alla celebre maison”.

Piatti di carattere come le linguine con i capperi e vongole o i tortellini con la crema di parmigiano o il lobster roll si fondono nel contesto magico del mondo di Alessandro Michele e del suo Gucci Garden all’interno dello storico Palazzo della Mercanzia di Firenze.

Il lusso di Bulgari incontra invece a Milano il genio di Niko Romito al Bvlgari Hotel.

Qui il gusto è protagonista e si percepisce l’essenza del “Made in Italy” in ogni elemento che la compone. In questo modo gli ospiti compiono un viaggio tra i piatti proposti in un ristorante arredato con un’elegante semplicità per un ambiente raffinato e informale.

La moda incontra il cibo e nasce una storia d’amore da raccontare non solo in un luogo, ma anche in un prodotto.

Ne sa qualcosa Fendi che a Settembre ha proposto una partnership coinvolgente con la pasta Rummo, uno dei più popolari produttori artigianali d’Italia. L’invito alle sfilate allora era sopraggiunto con il logo riprodotto sulla pasta. Una sorta di marketing non convenzionale che ha conquistato chiunque rendendo l’invito un oggetto stravagante da collezione.

La moda come il cibo è cultura e indagarne il sottile, ma esclusivo legame che li unisce non è da tutti i palati.