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Ritornano le mostre temporanee alle Gallerie d’Italia dopo il lockdown. Le luci e i colori della Belle Époque brillano a Napoli, a Palazzo Zevallos Stigliano, per Napoli Liberty: “N’aria ‘e primmavera” concepita e curata da Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, con l’allestimento di Lucia Anna Iovieno,

Sono esposte circa 70 opere, tra dipinti, sculture, gioielli e manifatture varie, che ci raccontano – nel periodo che va dal 1889 al 1915 – la diffusione dello stile Liberty a Napoli.

La mostra vi racconterà di questa ventata di aria nuova che invase una Napoli che voleva lasciarsi alle spalle gli anni del colera. La diffusione del movimento Liberty  è infatti riconoscibile proprio nella volontà di liberarsi dal passato e in una forte tensione ideale. 

Una vera ventata di novità, di giovinezza… n’ aria ‘e primavera come quella che soffia nei popolarissimi versi di Marzo di Salvatore Di Giacomo.

 “N’aria ‘e primavera” che soffiò in tutta Italia cambiando profondamente il volto delle città e il gusto di un Paese giovane che aveva conquistato la sua unità da solo 30 anni.

Alla pari di Parigi, Berlino e Londra, Napoli diventa capitale della modernità, recependo questi cambiamenti. A Napoli il gusto e l’arte Liberty portarono ad uno sviluppo propulsivo sia nelle arti figurative che in quelle industriali – pensiamo alla ristrutturazione del cortile centrale di Palazzo Zevallos Stigliano su progetto di Luigi Platania, splendida testimonianza del gusto Floreale nella città partenopea – e all’ascesa di giovani artisti che sulla scia dei movimenti secessionisti di fine secolo diedero luogo alle prime mostre d’avanguardia. Per fare alcuni esempi si può citare a Posillipo, villa Pappone (1912) che aderisce al meglio ai dettami del nuovo gusto; a Chiaia, via del Parco Margherita è la strada floreale per antonomasia; al Vomero meritano un cenno le ville Marotta (1912), Loreley (1912), De Cristoforo (1914) e la palazzina Russo Ermolli (1918). Non mancarono negozi alla moda, ma anche farmacie, panetterie e pasticcerie, un po’ ovunque.

La mostra si apre con una sala dedicata ai dipinti del soggiorno a Napoli di Felice Casorati, che preludono, nelle sale successive, le opere dei protagonisti di quel movimento d’avanguardia, denominato Secessione dei 23, nato a partire dal 1909 per iniziativa di Edgardo Curcio, Francesco Galante, Odoardo Pansini, Raffaele Uccella e Eugenio Viti, insieme agli scultori Costantino Barbella, Filippo Cifariello e Saverio Gatto. Tra le opere esposte c’è La fontana degli Aironi (1887) di Filippo Palizzi, anticipatore in tale ambito artistico; opere nate nel Museo Scuola Officina (ora Museo Artistico Industriale), all’inizio del Novecento dove venivano prodotti oggetti in sintonia con le manifatture esposte all’Esposizioni Universali e quelle nate presso la Scuola d’arte di Sorrento con opere di intarsio Almerico Gargiulo. Troveremo anche manifatture di altissimo pregio, nel settore dell’oreficeria preziosa e delle manifatture delle pietre dure (corallo, madreperla e tartaruga), genere in cui Napoli diviene prima in Europa con i gioielli di Emanuele Centonze, Gaetano Jacoangeli e Vincenzo Miranda, famosi in tutta Europa per diademi, spille, fermagli dalle infinite varianti e opere della Scuola del Corallo di Torre del Greco, distintasi per una lavorazione raffinata, eclettica e moderna delle pietre dure, applicata ad oggetti di valore funzionale, molto richiesti dal mercato, quali bottoni, portagioie e pettenesse. In questa sezione è centrale il dipinto Seduzioni di Vincenzo Migliaro, immagine guida della mostra, il cui soggetto è una vetrina della gioielleria Jacoangeli, dove si scorge una figura femminile che lascia trapelare la sua intensa emotività davanti a quegli oggetti del desideri. Infine vi è una sezione dedicata ai manifesti e alla grafica pubblicitaria, in cui Napoli è tra i maggiori centri italiani. Ricordiamo i cartelloni dei Grandi Magazzini Mele situati nel Palazzo della Borghesia, il Chiosco Miccio e le fabbriche della Cirio e manifesti pubblicitari come le prime pagine de “Il Mattino” di Napoli, oltre a copertine realizzate delle Arti grafiche Ricordi o dell’Editore Bider,

Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: «La mostra celebra la straordinaria eleganza dell’arte Liberty a Napoli, ricordandoci l’unicità del patrimonio nazionale, imprescindibile risorsa del nostro Paese. Non può esserci ricostruzione, ripresa morale, sociale ed economica senza la bellezza che l’arte e la cultura sanno donare. Questa iniziativa conferma il forte legame che unisce la Banca a Napoli: un legame che le Gallerie d’Italia in tredici anni di intensa attività hanno saputo rafforzare, concorrendo ad arricchire l’offerta culturale in città.»

Quando:  dal 25 settembre 2020 al 24 gennaio 2021

Dove:  Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano Via Toledo 185 Napoli

Orari: Da martedì a venerdì dalle 10:00 alle 19:00 (ultimo ingresso alle 18:30). Sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle 19:30). Chiuso il lunedì.

Prezzo biglietto: Biglietto congiunto valido per la visita alle mostre temporanee e alle collezioni permanenti acquistabile direttamente in biglietteria e su TicketOne: intero: 5,00 € – ridotto: 3,00 € – ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo Prenotazione consigliata.