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Forme e volumi, da sempre caratterizzano le passerelle di Raf Simons e Miuccia Prada, nella loro prima co-direzione menswear per Prada.

Uno spazio espressivo senza limiti, individuale, «Alla base di tutto c’è l’individuo, con il suo corpo e la sua libertà» dice una nota della collezione.

Il set è costruito da Rem Koolhaas con lo studio AMO in cui vediamo una successione di stanze colorate imbottite da una folta faux fur, marmo e resina, solidare espressione tra diversi materiali, ambienti che non sono mai definiti da qualcosa di preciso, neanche dal colore, e gli spazi si dividono come scatole.

La sfilata è completamente digitale, la base musicale da il ritmo anche ai cambi di ripresa e si alternano tra modelli che sfilano e altri che danzano.

Più tangibili sono i capi, una silhouette precisa rivestita da un Long John che ricopre tutto il corpo, una base su cui viene costruito il look.

Da qui partono i volumi fatti dai materiali, dalla maglieria allo jaquard, dal re-nylon al tweed bouclè, dalla lana al velluto, fino alla pelle morbida e foderata.

Forme precise e lineari, un sensuale equilibrio che da forma al minimalismo, la base che costituisce l’impero Prada, su cui Raf Simons ha saputo donare la sua visione creando una perfetta sincronia.

A fine sfilata i due designer hanno parlato in Q&A con gli studenti di moda di tutto il mondo (Uk, Usa, Giappone, Corea, Italia e altri).