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Aiello attraversa i sentimenti umani. Vive l’amore ed i suoi colori. Balla, abbraccia la vita, tra schiaffi e carezze.  Accoglie le sofferenze amorose, si assume le conseguenze delle relazioni umane che non vanno come dovrebbero andare. Viaggia tra le note della sua musica, in un percorso avventuroso che gli permette di scoprire ed evolversi, in modo sorprendente.

Venerdì, 12 marzo, uscirà il suo nuovo album dal titolo ‘Meridionale’.   

“Ho provato a fare, per questo nuovo album, un lavoro di grande onestà e trasparenza, senza tradirmi in nessun modo. Ho cercato di chiedere a me stesso un passo in avanti, un’evoluzione. Questo è il mio modo di vivere la musica. Meridionale rappresenta le mie origini calabresi. Volevo dedicare questo mio lavoro alla Calabria, la terra che mi ha dato la voce. Una terra particolarmente spigolosa ed aspra, piena di ombre ma molto bella e generosa. Ha sapori forti, è circondata dal mare, possiede persone generose ed accoglienti. Nel mio piccolo, volevo accendere una luce su una terra di cui, quasi sempre, si parla in maniera negativa.”- racconta durante la conferenza stampa pre-Sanremo.

All’interno, del progetto discografico, canta, scrive e descrive le proprie radici attraverso un linguaggio innovativo e dinamico. Alla stampa, Aiello ha voluto presentare tre brani di Meridionale. Il primo brano, Antonio lo descrive così: “Il brano ‘Farfalle’ è il primo pezzo del disco. Non è una scelta casuale, ma è frutto di una mia esigenza. Rappresenta una scossa per entrare a gamba tesa nel mio viaggio sonoro. Molto spesso, le canzoni nascono da esigenze emotive e da spunti diversissimi.

Una sera, mi sono seduto accanto alla mia tastiera. Ero a casa e di fronte avevo un quadretto che mi avevano regalato durante un viaggio che ho fatto nelle Filippine, un po’ di anni fa. Questo quadretto aveva all’interno tre farfalle. L’immagine di quelle farfalle dietro ad un vetro è stato l’inizio di questa storia. Nel corso della canzone, si avverte una scossa forte ma nel ritornello butto via le armature. Ad un certo punto, emerge che nonostante facciamo i forti, all’interno di noi c’è un cuore morbido”. 

Ad arricchire quello che è il racconto intenso, diretto e sincero dell’artista ci sono i brani ‘Scomposto’ e ‘Per la prima volta’. 

“‘Scomposto’ è sicuramente il manifesto della mia persona. Mi sento, da sempre, un po’ scomposto. Familiarizzo continuamente con il concetto di diversità. Essere definito diverso non è mai stata un’offesa. Anche gli amici più cari e la mia famiglia, mi hanno fatto sempre capire che non ero uguale agli altri. Sono scomposto nel modo in cui sono seduto in macchina, nel modo in cui vivo le cose. Sono poco schematizzato e abbottonato. Seguo il flusso. Rispetto le opinioni e i gusti degli altri.

Ma sono fluido nella condivisione e nella visione delle cose. In questo periodo, mi manca ballare. Mi auguro che,  quando il disco uscirà fuori e ascolterete ‘Per la prima volta’,  ognuno di voi inizi a ballare nel salotto di casa, con le luci spente, immaginando di stare in un club di Berlino. Voglio trasmettere la voglia di ballare, di stare in movimento e sorridere, oltre che riflettere sulle macerie delle storie passate”.

Tra le sfide che l’artista si presta ad affrontare c’è il Festival di Sanremo, dove sarà in gara con il brano ‘Ora’: “Nel primo lockdown, ero solo nella mia casa a Roma. Ho, come tutti voi, fatto delle riflessioni. Anziché dare agli altri la responsabilità di alcune scelte e sofferenze che ho provato, ho realizzato che avevo delle colpe.

Non è mai facile e non è mai bello darsi le colpe in un rapporto. Certe volte, non si può tornare indietro ma era giusto che io dicessi a me stesso quello che era accaduto e perché. Qualche giorno fa, ho incontrato mio cugino. Gli ho fatto ascoltare ‘Ora’ e lui si è commosso. Mi ha detto: « Questa canzone ti è costata.».

Quella frase mi ha molto colpito e me la porto dentro. ‘Ora’ è un pezzo che ho voluto vestire in un modo non scontato. Ho mescolato pop, classic ed urban. Sono spontaneo, verace, forte in questo brano. In questi giorni, ho fatto le prove con l’Orchestra a Sanremo. Ho vissuto un’emozione indefinibile. Rappresenta il regalo più grande”.

Immergersi nel mondo di Aiello significa assorbire le sue sensazioni, lasciarsi trascinare dai suoi pensieri che diventano un po’ anche i tuoi. La sua è una musica che si costruisce, pian piano, attraverso le note, i volti che si incontrano e gli amori che si conquistano. La sua è un’arte diversa, colma di rischi e di una realtà libera che ti permette di ballare sui cocci di vetro di tutta una vita. 

“Parlo di storie nuove ma anche di storie che non sono riuscito a cancellare. Ho provato a guardare oltre quel muro e a farlo senza filtri, nonostante io, a volte, cerchi di non spogliarmi completamente. Ma poi non mi riesce, mi dono totalmente. Quando ascolterete Meridionale, spero possiate sentire la carnalità e la passionalità di questo viaggio che ho fatto. La carnalità è una caratteristica che è da sempre intrinseca nella mia cultura, nel mio modo di vedere e vivere le cose e la musica. La musica, per me, abbraccia diversi generi. Riesce a dare diversi spunti sensazionali di vibrazioni. Ho sempre sognato, da spettatore, una musica che sia fatta di grandi abbracci, di grandi consolazioni, di riflessione e di intimità. Magari anche di qualche lacrima. Sogno ed immagino una musica fatta di schiaffi e di scosse, di salti e di sudore ”.  

Foto di Gabriele Gregis