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Un’idea di lusso molto avanguardista, legato alla qualità del tempo che si vive. C’è questo e molto altro nel progetto di G-rough e delle “unconventional luxury suites” situate in un edificio del 17 °secolo che si affaccia sulla cupola di Sant’Agnese in Piazza Navona. “Questa casa non è un albergo” recita il payoff del brand. Non lo è infatti. G-rough è molto di più, è un’autentica ed originale galleria d’arte in cui dormire circondati dal più bel design italiano (dagli anni 30 agli anni 60) in una delle più belle città del mondo: Roma.

Originale fin dall’ingresso, G-rough si apre ai suoi ospiti attraverso la “Gallery Bar”, onirico e caleidoscopico project space che nasce come punto d’incontro e rappresentazione verso l’esterno dello spirito artistico e delle opere che pervadono il carattere di G-rough, ma che si trasforma poi in punto di partenza di una matrice che si sviluppa in tutti gli spazi della struttura: camere, scale, muri, pavimenti e soffitti in una sorta di “galleria diffusa” in tutto l’edificio.

G-rough è un progetto all’insegna di lusso, creatività e respiro internazionale voluto fortemente da Gabriele Salini, imprenditore autenticamente romano da 7 generazioni e da sempre mecenate di progetti d’arte e collezionista: “Quando G-rough apre a Roma nel 2015 è il primo in città della famiglia internazionale di “Design Hotels”. L’offerta romana in termini di hotels è la più classica e tradizionale e G-rough rompe questi schemi. Design Hotels, aggregazione di alberghi indipendenti, aveva da poco lanciato la campagna “made by originals” per raccontare gli alberghi attraverso i loro owners: G-rough – racconta Salini – è la casa di un romano doc con la passione per l’arte e il design e rappresenta il progetto perfetto per questa filosofia di boutique hotel non convenzionali e ben radicati nel territorio.

Il progetto nasce appunto in maniera del tutto originale per un albergo, “sembra più un progetto artistico: un fotografo che scatta quanto accade nella palazzina a due passi da Piazza Navona, dal trasloco del suo proprietario agli interventi di diversi artisti che saranno oggetto di una mostra aperta al pubblico per 48 ore e dal nome “art is real” e poi diventeranno un libro edito dalla Yard Press. Sin da subito c’è l’idea che l’arte sia parte integrante della progettazione e sia funzionale al nuovo modo di immaginare lo spazio. Un divertentissimo demolizione party chiuderà la scena lasciandola ai lavori di rinnovo e restauro”.

Cinque piani, dieci suite. L’edificio campato in aria (o radicato in cielo), secondo un’idea di Piacentini e Salini, segue una numerazione sotto sopra – rappresentata con intense scritte al neon ad ogni pianerottolo: con il piano “uno… dal cielo” situato al 5° piano reale, e il piano “cinque” al 1° reale. “Ognuna delle 10 suite, spaziose e pensate come delle piccole abitazioni, è dedicata e intitolata ad uno dei più rappresentativi designer italiani: dal più conosciuto Gio (Ponti) a Tobia e Afra (Scarpa), Ico (Parisi), Osvaldo (Borsani), fino al romano Silvio (Cavatorta). Insieme agli oggetti e arredi disegnati da questi maestri di stile italiano, ogni ambiente è caratterizzato da una collezione d’arte diffusa”.

Giò Ponti, Ico Parisi, Silvio Cavatorta sono gli elementi d’arredo,” una scelta di stile – continua Salini – legata alla grande tradizione italiana e quindi una scelta orgogliosamente nazionale. Ma non è solo figlia di una scelta per il “bello” (e in questo caso funzionale), perché parte dall’autenticità del racconto e quindi è una scelta mossa da una passione vera. Penso onestamente che sia questo un elemento fondamentale di qualsiasi progetto di successo.

G-rough è stato un successo, forse inaspettato. Poi è venuto Palazzo Daniele, inaugurato nel 2019 a Gagliano del Capo (Salento), che ha ricevuto premi internazionali fino ad essere nominato “best hotel of the year” agli Ahead Awards a Londra. “L’idea quindi è di continuare su questa positiva e fortunata scia con un’altra apertura a Roma, nella splendida cornice di Caracalla. L’ambizione è di essere sempre innovativi e di stupire gli amanti del viaggio!”.

Rough contenuto nel nome “G-rough” si riferisce all’idea di “Rough Luxury” un’idea di lusso molto avanguardista, legato alla qualità del tempo che si vive e all’esperienza, che sono luogo e incontro. “Per questo, sia in G-rough che negli altri progetti, è fondamentale il legame autentico con il territorio, l’originalità dell’esperienza. Siamo eredi – conclude Gabriele Salini – di una tradizione culturale unica così come è tipicamente italiana l’arte dell’accoglienza e dell’ospitalità. Sono tanti i viaggiatori in cerca di tutto questo…”.

Roma si merita imprenditori illuminati come Gabriele Salini.