Skip to main content

Il primo lunedì di maggio per tutti i fashion addicted significa solo una cosa: Met Gala

L’evento più glamour per antonomasia raccoglie annualmente fondi per il Costume Institute del Metropolitan Museum di New York City, che quest’anno ha celebrato l’inaugurazione della mostra In America: An Anthology of Fashion, che aprirà al pubblico il 7 maggio, seconda parte della precedente exhibition In America: a lexicon of fashion.

Il dress code dell’edizione 2022 è stato The Gilded Glamour, come riferimento alla Gilded Age, il periodo storico tra il 1870 e l’inizio del 1900 che fu considerato una sorta di età dell’oro per la forte crescita economica, la prosperità e gli importanti cambiamenti culturali che investirono gli Stati Uniti. Lo stesso periodo storico che ha ispirato i romanzi di Edith Wharton L’età dell’innocenza e La casa della gioia, diventati rispettivamente opere cinematografiche di Martin Scorsese e Terence Davies. C’è anche una serie Tv, a darci qualche spunto interessante, The Gilded Age, firmata Julian Fellowes, ambientata proprio negli anni in questione.

Opulenza, glamour e libertà interpretativa sono state le principali peculiarità richieste: molti i look in tema con il dress code, altri meno. Alcuni hanno adottato una linea dall’interpretazione più costruita e altri addirittura più confusa.

Blake Lively, co-conduttrice speciale della serata insieme al marito Ryan Reynolds e a Regina King e Lin-Manuel Miranda, ha calcato il tappeto rosso del Met, indossando un prezioso abito custom made di Atelier Versace, tributo agli edifici classici della città di New York e alla Statua della Libertà. In poche mosse, con l’aiuto di qualche assistente, il dress color rame ha cambiato silhouette, trasformando il fiocco laterale in uno strascico lunghissimo ricamato color acquamarina.

Anna Wintour, in veste di giudice supremo di stile e organizzatrice dell’evento, ha interpretato il tema della serata indossando un abito Chanel della SS 2022 con una mantellina di piume e una tiara regale in diamanti e peridoti risalente al 1910, ereditata dalla sua famiglia. 

I gioielli infatti sono stati fondamentali nella costruzione di alcuni look: corone e diademi, choker, orecchini, mollette per capelli e cavigliere in alcuni casi hanno totalmente rubato la scena. La stessa Blake ha indossato un diadema Art Deco di Lorraine Schwartz, su base di rame e con gemme incastonate abbinato agli orecchini pendenti.

Tendenza pearlcore per Bella Hadid che ha impreziosito la sua caviglia con perle firmate dall’atelier newyorchese Briony Raymond.

Kim Kardashian ha fatto il suo ingresso sul red carpet con l’iconico abito indossato da Marilyn Monroe nel 1962, ad una raccolta in onore del compleanno di John Fitzgerald Kennedy, per il quale cantò Happy Birthday, Mr President. Considerato il nude dress per eccellenza è uno degli abiti più iconici della storia americana, ornato da più di 6000 cristalli cuciti a mano dal costumista Jean Louis, in concessione alla Kardashian dal museo Ripley’s Believe It or Not. 

Andrea Batilla scrive: “Kim Kardashian ha deciso di prendere e di mettersi quel vestito per dimostrare a tutti che il suo controllo della cultura americana è totale, che la produzione di miti è l’unica cosa in cui gli statunitensi sono più bravi di tutti e che lei stessa, come Marilyn, è un mito.” 

Molte le star che hanno scelto la tendenza regency-core, adottando corsetti come simbolo di libertà di espressione più contemporanea. L’idea che il capo d’abbigliamento simbolo della costrizione femminile per eccellenza diventi, invece, uno strumento per autodeterminazione è tra le proposte più efficaci delle celebrities per interpretare il tema stabilito.

Il Met Gala ha visto un trionfo di designer italiani sul red carpet. Donatella Versace, prima fra tutti, ha festeggiato il suo compleanno all’evento sfoggiando un abito bustier semitrasparente, con ricami blu e oro. 

Non solo: ha avuto l’onore di vestire moltissimi ospiti, dai Ferragnez a Blake Lively, fino a Lily James eCardi B, che indossava un abito di catene dorate. In Versace anche Gigi Hadid, con un look fiammante: corsetto rosso fuoco, leggings in vernice e un maxi piumino trapuntato che l’avvolgeva come una cappa.

Emily Ratajkowski ha indossato un abito Versace 1992 dall’ispirazione gipsy. Cosa ci facesse vestita così su quel red carpet non è lecito sapere.

Standing ovation per Pier Paolo Piccioli in Valentino, che ha accompagnato Glenn Close, creando per lei un completo total Pink PP, il rosa della collezione FW22/23. In Valentino Brooklyn Peltz-Beckham, Conan Grey e Paul Mescal, mentre in rosa Valentino anche Sebastian Stan, Jenna Ortega e Nicola Peltz-Beckham.

In versione twins, un po’ Shining un po’ gemelle Olsen, Alessandro Michele e Jared Leto hanno sancito il loro ingresso in look fotocopia: vestiti con uno smoking color crema con applicazioni floreali all over firmato ovviamente Gucci, hanno impreziosito le loro lunghe chiome con la stessa mollettina con strass, con ironia ed eleganza che da sempre caratterizzano le loro performance pubbliche.

In Gucci anche Billie Eilish, Dakota Johnson, il premio Oscar Jessica Chastain, Jodie Turner Smith e Joshua Jackson.

Tra le celeb più cool del Met Gala 2022: Hailey Bieber in classy chic firmato Saint Laurent; Amber Valletta, looking gold in un abito Azzaro; Lizzo in un golden Thom Browne si è presentata con un flauto; Sarah Jessica Parker in Christopher John Rogers con un abito bustier bianco e nero dalla gonna maestosa come omaggio alla stilista Elizabeth Hobbs Keckley; Vanessa Hudgens in pizzo e trasparenze Moschino; Kaia Berger in abito Alexander McQueen e messy hair; Kendall Jenner bold and black in Prada; Riz Ahmed in abiti da lavoro 4Designs, per rendere omaggio agli immigrati della classe operaia che hanno contribuito a sostenere la Gilded Age.

La più audace? La dandy e golden Cara Delevingne con un completo mannish rosso Dior e un body painting dorato.