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Giorgio Armani mostra al pubblico la bellezza di Palazzo Orsini

Palazzo Orsini apre al pubblico e svela, per la prima volta, a tutti, la sua segreta meraviglia. É questa la decisione della casa di moda Giorgio Armani in occasione del Salone del Mobile 2023, che vedrà protagonista Milano dall’8 al 23 aprile. All’interno del programma del Fuorisalone la maison presenterà proprio al numero 11 di via Borgonuovo – a meno di cinque minuti a piedi da Brera – le novità della collezione Armani/Casa. Per l’occasione, gli ospiti avranno modo di vedere alcuni mobili di preziosa fattura ospitati nelle sale affrescate del piano nobile (dove si trova l’atelier della collezione di Alta Moda Giorgio Armani Privé) mentre nel “giardino segreto” del cortile principale, interamente porticato e decorato a stucco, troveranno la nuova collezione outdoor. Dal lontano 1996 il palazzo è sede della Giorgio Armani S.p.A. La maison, che possiede da sempre un legame m molto stretto con la città di Milano, lo aveva già occasionalmente aperto ai visitatori per le Giornate di Primavera e d’Autunno del FAI e durante alcune manifestazioni dedicate al mondo della moda, come Apritimoda, o alla storia della città, come Cortili Aperti. Nel 2017, i grandi affreschi di Palazzo Orsini sono stati ricreati a Parigi per presentare la Collezione Mistero Haute Couture FW 17-18. Il palazzo che rientra tra le più prestigiose dimore nobiliari della città, era stato edificato (ma mai concluso) nella seconda metà del Seicento dai Secco-Borella. Il nome lo deve però alla nobile famiglia romana degli Orsini, che vi si insediò nel 1662 dopo aver lasciato la dimora di via Giuseppe Verdi. Anni dopo aver portato a compimento la costruzione del palazzo, tra lussi e sfarzo, la casa fu ceduta ai principi Pio (poi Falcò-Pio), di origine spagnola, che la conservarono fino al 1918. È a loro che si deve l’attuale facciata neoclassica, progettata da Luigi Clerichetti a metà Ottocento, scandita da finestre con eleganti cornici che al piano nobile sono concluse da architravi, timpani e lunette. Il cortile principale, con colonne tuscaniche binate a cui corrispondono delle lesene nel sottoportico, risale sempre al Seicento, mentre gli interni riccamente decorati realizzati da Luigi Canonica e affrescati da Andrea Appiani con il motivo Amore trionfante (1787) risalgono alla fine del Settecento.