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Come ogni anno non sono mancate discussioni sugli alberi di Natale allestiti nelle città italiane. Quello di Milano, donato da Sky, è un tripudio di 100 mila luci a led e più di 700 decorazioni. E’ il più alto di sempre con i suoi 30 metri di maestosa altezza ed ha anche un nome, ” Vittorio”. Roma e Napoli si mostrano più discrete ed ahimè alle prese con problemi di varia natura: l’albero romano di piazza Venezia è stato soprannominato ” Spelacchio” dopo che trasporto e montaggio lo hanno reso meno folto di quanto previsto, a Napoli invece non trova pace l’albero della Galleria Umberto, vandalizzato già per ben tre volte.

L’usanza oramai diffusissima in Italia di decorare l’albero per il periodo natalizio ( solitamente dal giorno dell’Immacolata fino alla festa dell’Epifania ), in realtà venne inaugurata solamente a partire dalla seconda metà dell’Ottocento da parte della Regina Margherita.

Sulla sua origine moderna non esistono comunque fonti unanimi, in quanto ad esempio alcuni documenti del 13° secolo gelosamente custoditi nella cittadina di Basilea in Svizzera, ne riporterebbero proprio li l’inizio della tradizione, mentre si narra anche che a Tallin, in Estonia, nel 1441 venne decorato per la prima volta un abete al centro della piazza del municipio. I giovani in cerca di un partner usavano ballare e cantare intorno ad esso. Da questo evento poi negli anni si sarebbe sviluppata l’usanza di decorare sempre un enorme albero nel periodo natalizio.

Per onorare l’importanza che i paesi nordici danno all’albero di Natale, a Riga, in Lettonia, quest’anno sono stati chiamati i migliori artisti per dar vita al loro personale albero, in esposizione fino al mese di gennaio. Ce n’è per tutti i gusti, ma sicuramente uno dei più suggestivi è l’Abete dell’amore, che con le sue 70 candele illuminerà e scalderà i cuori dei visitatori ininterrottamente fino al 14 gennaio.