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Ieri si è conclusa la Paris Fashion Week, una stagione di debutti, una stagione memorabile per la moda Uomo.

Due i debutti in grande stile della Paris Fashion Week: Virgil Abloh per Louis Vuitton, e Kim Jonesche ha presentato la sua prima collezione per Dior Homme.

Quest ultimo, ieri ha sorpreso tutti con la gigante istallazione frutto della collaborazione con Kaws. L’artista ha reinterpretato l’ape simbolo di Diore per il progetto sono stati realizzati dei pupazzi ispirati ai personaggi protagonisti delle sue opere ma vestiti in total look Dior.
In passerella, capi minimal declinati in colori tenui, fiori e trasparenze. L’eleganza storica della maison tradotta nei codici stilistici contemporanei.

Qualche giorno prima, Virgil Abloh da Louis Vuitton ha segnato l’inizio di una nuova era, è infatti già trionfo per il nuovo enfant prodige della moda.
Virgil, diventa portavoce di una generazione di millennials che approccia alla moda in modo smart, sporty, e non convenzionale.

La collezione, ovviamente in stile sporty chic, si presentava come un graduale passaggio di colori, accompagnata da una passerella en pandant che seguiva i colori dell’arcobaleno.
Tra le icone che hanno ispirato il designer Kenye West, che al termine della sfilata ha accolto Virgil in un abbraccio tra le lacrime.

Debutto al menswear anche per Loewe, con la firma di Jonathan Anderson. Loewe sigilla il rito di inziazione con ironia: un uomo nudo che suona una tromba simboleggia la rinascita dell’uomo nella moda.

Per Pierpaolo Piccioli, streetwear e couture non sono mai state così vicine, diventando complementari, e trasformando questo connubio in un qualcosa di meraviglioso. L’uomo Valentino ha vestibilità morbide, talvolta oversize, questa volta logate, anzi logatissime.

I colori protagonisti anche della sfilata Kenzo, che abbina come sempre all’allure francese dei segni di stile presi in prestito dal mondo orientale.
Abiti da lavoro, borse super colorate, camouflage per Junya Watanabe, che si allinea alla tendenza dello stile metropolitano.
Per le proposte uomo Margiela, John Galliano punta ancora una volta (evviva!) sul concetto: liberare gli uomini dalle loro catene sartoriali, dunque sete e rasi per il genere maschile, e abiti dal taglio che ricorda il suo lavoro di couturier sulle donne.

Il grande trend sembra essere stato, più che la grande moda, la grande giovinezza.  Moda e gioventù creano  un connubio quanto mai palese, che la moda stia tornando ad essere generazionale? Che si stiano stravolgendo, seppur in minima parte, l’identità e lo scheletro di alcune maison?

La vera risposta è che oggi the street is the real catwalk, e tutto il resto sembra di minore interesse.