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The show that never happened, lo spettacolo che non è mai avvenuto: con questo titolo Miuccia Prada presenta la collezione uomo primavera estate 2021 nel primo giorno della Digital Fashion Week, l’ultima della Signora della moda se si considera che dalla prossima stagione le collezione saranno create in coppia con Raf Simons.

59 look che si concentrano sulla quintessenza di Prada, sul significato degli abiti, che spesso  è composto e molteplice,  e nei quali l’attenzione è sugli indumenti: capi semplici con un uso e un valore, una longevità e un posto nella vita delle persone.

Bianco, nero e grigio e a rompere la monocromia solo qualche look in cipria e delle microstampe, che, insieme al pizzo, rappresentano l’unica frivolezza permessa in tempi difficili: “Quando i tempi diventano complessi gli abiti diventano semplici, macchine per vivere e strumenti per l’azione e l’attività

Come, dove e perché indossare gli abiti? si chiede Miuccia.
I capi sono paradossi, parlano contemporaneamente di abbigliamento sportivo e formalità, di classicismo e futurismo e sono collocati in mondi diversi.

Questi mondi diversi si traducono in diverse prospettive, anzi molteplici visioni che sostituiscono una singola affermazione e che sono stati affidati all’interpretazione di cinque creativi a livello globale per eterogenei punti di vista. Nascono cinque capitoli nei quali la collezione si sviluppa singolarmente ma coerentemente, nonostante proponga una miriade di interpretazione dell’uomo e della donna Prada.

Il capitolo uno è affidato a Willy Vanderperre, il secondo a Juergen Teller e poi in ordine Joanna Piotrowska, Martine Syms e infine Terence Nance. Ogni artista propone un film che cattura un aspetto della collezione Prada distinta e definita nella sua affermazione creativa ed ideologica, un punto di vista.

“Prada evolve e cambia ogni stagione. Questa stagione, mentre scattavo e filmavo, la collezione mi è sembrata onesta, spogliata dalle idee della moda, che a sua volta trasforma quell’idea di nuovo in moda. Ci è sembrata anche introspettiva e leggermente schizofrenica. Uno sguardo al passato con un occhio rivolto al futuro. Spero che il pubblico percepisca il film come una presentazione pura e onesta della collezione.” 
Willy Vanderperre

“È stato un onore essere invitati a fotografare e filmare l’ultima collezione di Miuccia. Ai miei occhi, uomini e donne erano belli, eleganti e moderni. Mi è piaciuto interpretare la visione di Miuccia e cercare di darle un senso che fosse il più onesto e diretto possibile.” 
Juergen Teller

“I gesti e la fisicità sono una forma essenziale di comunicazione non verbale e giocano un ruolo importante negli aspetti concettuali e compositivi del mio lavoro. Schioccare le dita, un’azione rapida e sottile ma che richiede attenzione. Viene anche usata per indicare approvazione o per tenere il ritmo. Ho pensato che questo cortometraggio potesse essere uno spazio interessante per lavorare con lo “schiocco” come motivo ricorrente che segna i movimenti e riorienta l’attenzione dello spettatore verso ogni nuovo look.” 
Joanna Piotrowska

“Il video è un collage di molteplici formati e presenta movimenti iterativi e ripetitivi intervallati con persone bellissime che fissano immagini di se stessi su monitor e schermi, a Milano e nel mio studio di Los Angeles. Poiché i capi della collezione hanno un sapore anni ‘60, ho cercato di includere diversi riferimenti alla cultura cinematografica e alla sorveglianza/subveglianza da quel periodo fino ad oggi. Mi ispiro al ruolo che gli schermi hanno nel fare e disfare l’essere umano e a cosa significhi vivere, respirare, muovere persone in carne ed ossa in un mondo che ne è pieno.
Martine Syms

“Il film è nato velocemente e per gioco. Non ci sono parole per decodificarne il significato presente, passato e futuro, ma forse è solo questione di “tempo” e di trattenere i propri organi in quel contenitore che chiamiamo corpo mentre si contorce per amare ogni secondo che passa e non torna più”.
Terence Nance

Una vera e propria conversazione: Prada – e la moda – attraverso molteplici punti di vista.