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«Mentre potremmo avere ancora molto da sopportare, torneranno giorni migliori: saremo di nuovo con i nostri amici; saremo di nuovo con le nostre famiglie; ci rincontreremo»

Ebbene, questa frase, pronunciata dalla Regina Elisabetta in occasione del suo discorso in merito alla pandemia che ci ha colpito, come auspicio per la sua Nazione, suona oggi come una preghiera, da parte di tutti noi, di chi la ha amata, adorata e venerata.

Ieri, nel primo pomeriggio, abbiamo letto tutti la notizia sulle sue precarie condizioni di salute. Ecco poi l’arrivo della sua famiglia nella residenza di Balmoral. E come quando si è al cinema e il film che stiamo guardando si interrompe per via della pubblicità e si rimane con il fiato sospeso, così il mondo è rimasto in bilico. Si è fermato. Fino all’annuncio ufficiale. Ecco la dichiarazione che arriva direttamente da Buckingam Palace «La regina è morta pacificamente a Balmoral questo pomeriggio. Il re e la regina consorte rimarranno a Balmoral questa sera e torneranno a Londra domani». È morta pacificamente, dicono. E allora noi la immaginiamo beata, con un accenno di sorriso sulle labbra e con uno dei suoi meravigliosi completi colorati, raggiungere una dimensione di pace a noi sconosciuta. Da qui: il senso di vuoto. La paura, lo sconforto hanno avvolto la città di Londra e tutto il Regno Unito. E possiamo dire, non solo. La Regina Elisabetta se ne va, lasciando al mondo la parte più bella di sé. Ciò che è riuscita a trasmettere, durante il suo lunghissimo e longevo regno: Lilibeth. Una donna. Pura, ironica, gentile, elegante, sempre compassionevole. Senza, tuttavia, peccare mai di rigore, senso del dovere e del lavoro. Contribuendo così a rendere la sua città la più cosmopolita al mondo, attraverso il suo modo di comunicare, sempre pacato, sempre rassicurante. Abbiamo creduto, con lei, che non esista distanza, non esistano confini tra passato e presente. Ci ha fatto vivere la bellezza di un mondo scomparso ma ancora fortemente vivido e attuale. Il suo è stato un lungo Regno, durato 70 anni, durante il quale ha combattuto l’odio e la distruzione ed ha seminato semplicemente amore. Ci ha insegnato che ognuno è il nostro prossimo e che il bene del prossimo viene prima dell’interesse personale. Ci ha insegnato l’importanza della famiglia, del privato e dell’unione che ne deriva. E che è nei momenti di difficoltà, nei quali emergono punti di vista diversi tra loro, che in realtà siamo più uniti di quanto potremmo mai pensare.

“Ogni giorno è un nuovo inizio”: ha iniziato così uno dei tanti auguri natalizi, quello del 25 dicembre 2002, per l’esattezza. L’anno in cui celebrava i 50 anni di Regno ma lo stesso anno nel quale aveva perso la Regina Madre e la sua amata sorella, Margaret. Eppure, ogni giorno è stato per lei un nuovo inizio. E ogni giorno ha agito in base a ciò che era giusto, per i suoi sudditi, per il suo popolo e per la Nazione intera. E allora, in una giornata come questa, in cui il mondo ha perso un faro, una luce calda, seppure soffusa, questo è l’auspicio che dobbiamo farci tutti. Che sia un nuovo inizio. Anche se in fondo, dentro di noi, nel nostro cuore, questa luce, la sua luce, non morirà mai.

E per sempre e comunque, Long live the Queen.

Tutte le immagini sono tratta da www.pinterst.it