
Sembra il primo giorno d’estate e forse lo è, con gli ombrelloni gialli aperti sul pontile a fare ombra ai tavolini in ferro battuto e i glicini in fiore che spavaldi si tuffano nel lago mentre in sottofondo il tintinnio dei bicchieri si alterna al vociare allegro degli ospiti e alle note di una vecchia canzone italiana degli anni Sessanta. Una cartolina così nitida e perfetta, da sembrare irreale e ricordare per l’intensità emotiva i set cinematografici di Luchino Visconti, grande amante di questo angolo di terra e caro amico di Mademoiselle Coco. A pensarci bene mentre seduta al mio posto mi lascio avvolgere e coinvolgere da questa energia bellissima e forse per questo nostalgica mi sembra quasi non possa esistere qui e ora posto più perfetto per omaggiare il nostro Paese, la sua naturale bellezza e la sua cultura dove l’arte del saper vivere intreccia la storia e dove i luoghi non sono mai semplici posti segnati su una mappa ma veri e proprio modi di essere. Amare. Muoversi. Parlare. Ascoltare.Viaggiare. Desiderare. Sognare. Ed indossare.








Il sapore cinematografico di questa terrazza assolata e di Villa d’Este che la ospita sono solo il preludio infatti di una collezione che trasuda tutta la naturalezza della gioia di vivere e la leggerezza degli animi che solo quando siamo in vacanza riusciamo ad avere: nell’esatto istante in cui tutto è un più lontano da noi, e per questo forse meno essenziale. I look da beach club che vogliono essere portati in spiaggia all’ora del tramonto si alternano ai tailleur da sera solo apparentemente bon-ton, le righe à la marinière trovano un nuovo modo di essere e di esserci, il crochet diventa l’oggetto del desiderio delle mie giornate trascorse in hotel a bordo piscina e mi chiedo come abbia fatto fino ad ora senza il glamour luminoso delle paillettes insieme al tweed. Il glamour hollywoodiano si fa spazio sotto forma di lunghi guanti che completano i look in taffettà mentre gli occhiali con le grandi lenti nere conferiscono alle modelle e a noi l’aria misteriosa di chi non vuole far sapere la destinazione del suo prossimo viaggio. La palette è impalpabile costellata di toni pastello dal pesca all’azzurro, dal giallo al verde che lasciano però spazio all’irruenza del bianco ottico e dell’immancabile e sempr’eterno nero. E poi gli accessori che da soli valgono tutto il mio bramare: sovrapposti tra di loro con elegante noncuranza diventano mini borse per portare con se tutto ciò che non serve, cinture tintinnanti che anticipano il nostro arrivo, collane e bracciali da indossare fino a notte fonda insieme alle borse di paglia perché che vacanza sarebbe senza e alle immancabili camelie ricamate che assumo le fattezze di un pizzo in bilico tra il retrò e quel che sarà.






Il sole è alto e caldo, un vecchio Riva fiancheggia il pontile, le modelle guadagnano l’uscita di scena, il profumo della magnolia è quasi tangibile, torna quel vociare leggero in sottofondo.
Le note di Sway di Dean Martin nell’aria. Sembra il primo giorno d’estate, sembra finalmente di essere in villeggiatura: com’è dolce la vita.






Filmed and directed by Giorgio Ciccone
Creative director Emira M’Sakni
Art director Eva Bernard
Narrative voice Alessandra Airò
Production assistant Luca Balestra
Music by Cinematic-Cello