Pierpaolo Piccioli con Valentino chiude la settimana dedicata alla Haute Couture con uno show che emoziona, stravolge e incanta persino Celine Dion, che seduta sul front row non riesce a trattenere le lacrime.
“Ho voluto una collezione di Haute Couture super classica con tutti gli stereotipi della Haute Couture, ma ho rovesciato la prospettiva: volevo guardarla in modo da poter celebrare la diversità”.
Il look di apertura è una cappa in tessuto scuba rosa fluo, cosparsa di rose , che porta il nome di Rosa Madame Pierre. Il nome è quello di un fiore e i volumi avvolgenti dell’abito rendono chiara l’intenzione di Piccioli già dalla prima uscita: quella celebrare i dettami della vera Couture , classica e spoglia da modernismi inutili.
Così come il primo, anche gli altri abiti hanno un nome, che più che un appellativo rappresenta la loro stessa identità. I colori audaci che si incontrano in color block insoliti e sofisticati creano una loro singolarissima ma perfetta armonia. Il verde menta con il rosa shocking, il glicine con il fox red, il verde smeraldo con il marrone bruno: colori che sembrano esistere per stare insieme.
“Credo che la Couture nella moda sia il territorio delle emozioni e penso che sia quello più adatto in cui si può esprimere e valorizzare l’individualità e l’unicità delle persone. Per questa collezione sono partito riflettendo sulle foto classiche della Couture di Charles James scattate da Cecil Beaton e mi sono chiesto: e se al posto di queste donne bianche, wasp, ci fossero delle donne afroamericane? Oggi nella moda parliamo tutti di inclusività e nella maggior parte dei casi risolviamo il problema con lo street wear. Ma come facciamo per la Couture?”
La volontà di Pierpaolo Piccioli, quindi, è quella di celebrare il valore del singolo. Singolo inteso come un essere che fa della propria diversità il suo valore aggiunto, la sua unicità.
Una magnetica Mariacarla Boscono calca la passerella indossando l’abito “Dalia Rosa” : un sontuoso abito-bustier rangé di tulle cacao doppiato con pizzo rosa argentato.
Insieme a lei, Kaia Gerber, Vittoria Ceretti, Natalia Vodanova ed, infine, la venere nera: Naomi Campbell che chiude la sfilata con un abito in chiffon trasparente dalla gonna ampissima.
La sua,è un’eleganza matura ma assolutamente intramontabile. Esattamente come quella di Valentino.