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L’ispirazione del Direttore Creativo Rocco Iannone parte da una risposta che richiama ogni singolo istante della storia di Ferrari: “La bellezza è il piacere che deriva dalla velocità, colta nel suo scatto iniziale, in tutto il suo potenziale simbolico e progettuale. E’ il movimento che nasce da un’idea, è l’estetica che cattura l’unicità del transitorio, è il presagio di ciò che sta per compiersi”. La collezione Autunno/Inverno 2023-24 esplora il significato specifico della bellezza nell’universo Ferrari: la bellezza in movimento, riflessa in una nuova visione di stile in transizione, in divenire, in accelerazione. Se il silenzio è un ruggito potenziale, allora i profili essenziali sono potenziali volumi complessi, la fluidità è una potenziale solidità, il rosa è un potenziale rosso. In questa tensione continua tra l’attimo prima e quello successivo, Iannone cristallizza il senso dell’intera collezione attraverso un’evoluzione di linee semplici che diventano volumi pieni. Il workwear, tra i codici primi dell’universo fashion di Ferrari, si innesta nel tailoring, contaminandolo. La tela denim è trattata con tecniche di tintura spray “in progress” che evocano i passaggi di verniciatura delle carrozzerie.Graffiti artistici appaiono sulle stampe digitali della seta e sulle intessiture jacquard, come processi mai del tutto compiuti, utilizzando miscele di cromie in corso d’opera, prima che il colore raggiunga la sua piena potenza. Il rosa compare sulla scena come un precursore, una tonalità di transizione che anticipa la sua successiva saturazione nel colore simbolo dell’identità e dell’eleganza universale di Ferrari: il rosso iconico e intramontabile, in tutto il suo slancio vitale. Oltre a orientare l’immagine verso un lessico sempre più raffinato e ricercato, l’innovazione e la sostenibilità assumono un ruolo centrale nell’etica estetica dell’universo Ferrari, guidando Iannone e il suo team verso uno studio approfondito dei materiali, dei trattamenti e dei partner coinvolti. Ogni elemento si inserisce in una narrazione di continuità e di connessione con il vissuto e le vetture Ferrari, a partire dall’abbigliamento tecnico dei piloti.

I bomber, i cappotti e la tuta Ferrari sono realizzati in satin riciclato e certificato, un tessuto di ultima generazione che trasforma gli pneumatici di scarto in olio di pirolisi, un derivato che sostituisce l’uso di sostanze fossili consentendo la riduzione delle emissioni CO2. Il satin riappare, sui pantaloni oversize e sulle gonne a corolla, in una versione 2D con motivi trapuntati che rimandano ancora una volta al design dell’abbigliamento dei piloti. La maglieria seamless in viscosae poliestererichiama le aderenze dinamiche dell’abbigliamento racing arricchendosi di intarsi grafici che rimarcano la matrice ergonomica, mentre le lettere del logo Ferrari si scompongono in lunghi fili ondeggianti che sembrano ricamati ma che invece nascono da lavorazioni computerizzate ad alta velocità. I capispalla spaziano dal car coat moderno e intramontabile, in un tessuto di lana e nylon dalla mano supersoft, al travel tailoring in twill di nylon stretch con elevate proprietà di comfort e mantenimento. La pelle di agnello svela una finitura opaca e gommata che amplifica lo spirito lussuoso delle giacche double-layer. Le borse distintive scoprono nuovi colori e nuove dimensioni. Dalle tote morbide o compatte alle pochette portfolio, e fino alla top-handle con forma trapezoidale, ogni modello conserva il codice connotante di Ferrari, ovvero la configurazione in rilievo creata sulla pelle e sul tessuto tramite la stampa ad alta frequenza. La nozione di bellezza in movimento raggiunge una delle sue massime espressioni nell’unione tra la seta, il decoro high-tech e la sapienza incomparabile del Made in Italy, perché il nylon satinato è ricamato impiegando macchine giapponesi ad alta velocità che producono motivi di frange degradé impreziositi con catene metalliche cucite a mano. La nuova collezione sfila all’interno degli spazi storici di Palazzo Citterio, che per la prima volta in assoluto ospita un evento ufficiale prima di diventare uno spazio espositivo permanente di proprietà della Pinacoteca di Brera. È qui che Ferrari continua a esplicitare ed elevare il suo connubio indissolubile tra emozione estetica e rigore artigianale, in un luogo simbolo della bellezza dell’arte italiana settecentesca, e insieme moderna architettura di design industriale.