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Venezianico: orologi da polso dal design innovativo

Che ora è? Oggi si risponde per lo più guardando l’ora da un dispositivo digitale. Nonostante il passare degli anni e l’introduzione di nuove tecnologie, l’orologio da polso meccanico continua ad affascinare molte persone. Misurare il tempo è, da sempre, stato il pallino dell’uomo fin dagli albori della sua storia. Osservare la danza delle ore dà quasi l’impressione di poterla afferrare, di poter accompagnare lo scorrere del tempo, senza alcun timore. Un orologio è questo e, probabilmente, molto di più. E’ tecnica, storia, valore economico, arte ed invenzione; insieme racchiusi in una cassa, a portata di mano, o magari di polso. E proprio a Venezia, precisamente a San Donà di Piave, Spaghettimag incontra i Fratelli Morelli fondatori del brand Venezianico. Una storia nata dalla loro passione per l’orologeria, dall’amore e la storia per il proprio territorio, Venezia.

Quando è nata la vostra passione per l’orologeria? Raccontateci un po’ la vostra storia.

Complice un vecchio Omega vintage, mio fratello Alessandro ed io abbiamo iniziato ad interessarci all’orologeria durante il periodo delle superiori. Conoscevamo i marchi, le specifiche, la storia, ma ovviamente non potevamo permetterceli. Pertanto, i progetti di collezionismo sono stati messi nel cassetto. D’altro lato il nostro focus dopo la scuola è andato sull’università. Abbiamo entrambi studiato economia a Ca’Foscari, a Venezia. Io, Alberto ho concluso con una specializzazione in Finanza, mio fratello ha preferito il Marketing. Tutte competenze che sono tornate molto utili.

Come nasce il brand Venezianico?

Venezianico nasce naturalmente in omaggio a Venezia, intesa non solo come città, ma anche come luogo in cui una particolare cultura si è sviluppata. Il nostro nome è composto dall’aggettivo “veneziano” e dal suffisso latino “-ico” che indica un particolare “modo di essere”.  Il pionierismo, la curiosità per l’esplorazione, il multiculturalismo, il senso della libertà, la raffinatezza e l’eleganza che hanno plasmato la personalità dei veneziani sono i valori che ci ispirano che cerchiamo di veicolare attraverso le nostre creazioni. Dal punto di vista imprenditoriale, la fantasia di creare un marchio di orologeria c’è sempre stata, ma la concreta opportunità di intraprendere un’avventura del genere si è palesata solo durante un semestre di studio che ho trascorso in Australia, quando ho approfondito il crowdfunding come canale alternativo di finanziamento per l’impresa. Ne parlai con mio fratello e di lì a poco decidemmo di provarci. Ci è voluto circa un anno per definire un piano e reperire i contatti per iniziare. Il tutto ci ha visto anche fare le valigie e partire per un viaggio tra Hong Kong e Shenzhen, dove si trova il distretto manifatturiero di orologi in Cina, per incontrare i produttori di vari componenti chiave. È stato un viaggio che ricordo con grande piacere per l’accoglienza e la disponibilità che ci è stata riservata. Siamo entrati nelle fabbriche ed abbiamo toccato con mano cosa significa “fare” un orologio. Al contrario di quanto di possa pensare, ci siamo trovati di fronte a strutture all’avanguardia, analoghe a quelle che ci si potrebbe aspettare dall’industria tecnologica, quando invece gli orologi che noi produciamo non hanno nulla di elettronico, ma sono esclusivamente meccanici. La nostra azienda nasce nella seconda metà del 2017 come conseguenza di questo viaggio e di tre round di raccolta fondi lanciata su Kickstarter, la più grande piattaforma di crowdfunding americana, attraverso la quale abbiamo raccolto oltre 800.000 dollari nei primi 18 mesi di attività.

Quali sono gli elementi distintivi dei vostri orologi?

L’ispirazione ad una città universalmente nota, magica e che non è storicamente certamente legata in particolar modo all’orologeria ne fa un unicum di quest’industria. Inoltre, i nostri design raggiungono un equilibrio tra stile, tecnica ed accessibilità per fascia di prezzo che non è facile da raggiungere. I nostri orologi piacciono per la qualità costruttiva, per la capacità di reinterpretare l’orologeria attraverso finiture moderne e combinazioni cromatiche inusuali. Il colore, appunto, e la capacità di utilizzarlo sapientemente è uno dei tipici tratti dell’estro italiano e si rifà ad un ideale di libertà che è sempre stato insito nell’animo veneziano.

Venezianico nasce come prodotto per uomo, sebbene alcuni modelli siano unisex. Pensate di espandere la produzione anche al mondo donna?

Abbiamo già una collezione, Redentore 36, che è stata pensata per un pubblico femminile, attraverso un uso dei colori che combina finiture dorate e argentee e quadranti color pastello. Ciò non toglie che diverse referenze siano appetibili anche per un pubblico maschile che abbia il coraggio di osare un po’ di più, ad esempio con un color turchese o un oro rosa. Seguendo poi la tendenza al downsizing che sta catturando anche il mondo dell’orologeria, abbiamo progettato dei modelli sportivi spiccatamente unisex, come i Nereide 39 e Nereide GMT 39. Quest’ultima collezione è stata lanciata pochi giorni fa ed anche qui il cromatismo gioca un ruolo importante nell’avvicinare il pubblico femminile. D’altro canto, ritengo che il carattere sportivo o meno di una collezione non debba essere più considerato come una linea di demarcazione tra design maschili e femminili. Sono retaggi del passato ed infatti diverse nostre clienti hanno optato per orologi che tradizionalmente non verrebbero proposti per la donna.

Quanto è importante per la vostra azienda il settore Ricerca e Sviluppo?

Molto. In un settore con oltre 300 anni di storia, introdurre anche delle piccole novità non è facile. Per questo abbiamo investito da subito nelle persone, integrando competenze nell’ambito del design e dell’ingegneria. Ciò ci ha permesso all’inizio del 2022 di registrare il nostro primo brevetto per proteggere una particolare costruzione del quadrante scheletrato del nostro modello Nereide Ultraleggero. Un ulteriore tratto distintivo di Venezianico è dato dall’utilizzo di materiali particolari. Ultimamente abbiamo realizzato orologi con lunetta in ceramica e in tungsteno. Quest’ultimo è noto per la sua durezza estrema, è completamente inscalfibile, e riflette la luce in modo impareggiabile.

Quali sono i vostri principali mercati, ragionando in un’ottica worldwide?

Kickstarter ci aveva inizialmente permesso di raggiungere un mercato prevalentemente internazionale, di cui una componente importante era costituita da clienti americani. Dal 2020 abbiamo ci siamo invece concentrati nel costruire una presenza nel mercato domestico, cosa non facile perché la diffidenza verso iniziative che cercano di affermarsi in settori non tradizionalmente italiani è tanta. Tuttavia, abbiamo avuto successo e oggi l’Italia rappresenta il nostro primo mercato. Nel medio termine, stiamo cercando di espanderci nei principali mercati europei e nei paesi del Golfo. Nella distribuzione, Stati Uniti e Cina sono due giganti che richiedono approcci ad hoc, molto particolari e sostanzialmente diversi da quanto si fa altrove.

Quanto è cambiato il mondo dell’orologeria negli ultimi tempi e perché scegliere un orologio analogico rispetto a quelli digitali?

Se la domanda attiene al rapporto tra smartwatch e orologeria tradizionale, i primi soddisfano esigenze diverse dai secondi. Gli smartwatch sono degli strumenti di “situation awareness” e monitorano tutta una serie di aspetti, dai parametri vitali alla qualità dell’aria e alle notifiche che ci arrivano sul telefono. Inoltre, ha una precisione nel segnare il tempo (questo già dai tempi degli orolgi al quarzo) incomparabile rispetto agli orologi meccanici. Questi ultimi, in particolare quelli a carica automatica, come quelli che noi produciamo, sono invece accessori che soddisfano solo il proprio piacere di vestirli, senza alcuna pretesa di essere gli strumenti migliori o più precisi con cui monitorare il tempo. Il fatto che il meccanismo si ricarichi col movimento del polso è uno degli elementi principali del fascino di questi orologi. Finché lo indossiamo, l’orologio vive con noi, diventando quasi un compagno delle nostre avventure quotidiane.

 Che rapporto avete con il tempo e quale ora del giorno preferite?

Sento il tempo come una piccola valigia, in cui cerco di infilare tante più cose possibili. Se c’è una cosa che si può fare in un determinato momento, la faccio e ci aggiungo anche qualcos’altro. Alessandro, mio fratello, è molto più disciplinato col tempo. Sarà perché è appassionato di cucina che sa che ogni cosa ha il suo tempo di “cottura”. Io adoro la notte… riesco a concentrarmi e ad avere le idee migliori!

Progetti futuri?

Il nostro obiettivo – ce lo siamo sempre detti da quando abbiamo capito che questo è un business – è diventare il punto di riferimento dell’orologeria in Italia. Siamo consapevoli che è un’affermazione molto impegnativa, ma riteniamo che ci siano la determinazione e le potenzialità per raggiungerlo Per questo stiamo lavorando a dei progetti molto interessanti che sono certo determineranno un cambio di passo già dalla fine di quest’anno, indirizzandoci su una traiettoria che sono fiducioso ci porterà presto a competere con i migliori.

Courtesy of Press Office Venezianico

Anna Di Nardo

Anna Di Nardo

Appassionatissima di moda e tendenze, aspirante scrittrice nel tempo libero.