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Piccola guida che svela posti “cool” da provare

Profumi intensi, colori cangianti, foliage travolgente e passione per due elementi fondamentali il vino e il tartufo; questo paesaggio decanta le Langhe. Sin dai tempi antichi famiglie nobili, poeti, generali, prelati ed amanti focosi si perdevano in questa terra piena di charme e segreti. Oggi Il suo fascino non si è perso e per questo è bene segnalare dei luoghi interessanti da provare assolutamente.

Si parte con Alba, baricentro delle Langhe, in cui si segnala la fiera del tartufo fino al 4 dicembre un paradiso dei sensi e Piazza Duomo il ristorante dello chef tristellato Enrico Crippa. Sembra di essere in una scena da film di un set di Wes Anderson tra design impeccabile e passione per il cibo sano a km zero oltre che la tradizione piemontese. C’è la possibilità anche di pernottare nel palazzo ottocentesco adiacente al ristorante per vivere un’esperienza completa.

Si passa a Diano d’Alba piccola corte con colline variopinte. Il nome della cittadina deriva dalla venerazione per Diana, dea della caccia e dei boschi. Si visita volentieri il museo della vita e della civiltà contadina e la Trattoria delle Vigne conosciuta per la sua vetrata che mostra una vista mozzafiato. Si vive in una sospensione tra cielo e terra assaggiando un menu locale con il giusto abbinamento di vini.

E poi c’è Serralunga d’Alba d’ispirazione medievale con il maestoso castello nobiliare trecentesco e la Cantina Schiavenza con dieci ettari di vigneti di proprietà dei fratelli Vittorio e Ugo, ora seguita dal genero Luciano Pira. Si consigliano vini rossi come Barbera, Dolcetto e Barolo fatti con lavorazione artigianale  degustabili nella trattoria e affiancati a pietanze tipiche della zona.

Si prosegue ne La Morra luogo protetto dall’Unesco che incanta con la Cappella delle Brunate, Torre Campanaria, Monumento Bronzeo a Vignaiolo d’Italia e Museo Ratti dei vini. Qui occorre fare tappa relax a l’Alborina Relais, una boutique hotel immersa nelle vigne. È un angolo di benessere per natura, silenzio e gastronomia e si ha la possibilità di fare esperienze come la caccia al tartufo, il giro in bici in paesaggi bucolici, la magnetica SPA o un tuffo nella rigenerante piscina dell’albergo.

E si termina con Barolo, un nome ridondante per chi ama il vino di un certo calibro, ma è anche un borgo ricco di tesori da visitare. Per esempio si consiglia Wimu museo del vino e l’Astemia Pentita cantina dove si è avvolti tra arte, design e vino. Si compie un viaggio ad assaporare vini bianchi, rosati, rossi e soprattutto il maestro Nebbiolo e il re Barolo.