L’ulivo simbolo di pace e di vittoria è un tratto inconfondibile del paesaggio italiano. Il territorio italiano infatti ne vanta più di 180 milioni, di cui il 33% si concentra in Puglia. Insomma siamo circondati da veri e propri tesori antichi, perché un ulivo può vivere per millenni ergendosi nella natura come testimone del tempo. Tra gli ulivi millenari si possono citare ad esempio quello di Palombara Sabina ( Roma ) o quello di Santo Baltolu di Carana ( Olbia ).
Gli antichi Greci consideravano l’ulivo una pianta sacra, prevedendo punizioni ( fino a quella dell’esilio ) per chi fosse stato sorpreso a danneggiarlo.
Il legno d’ulivo utilizzato ancora oggi per numerosi oggetti di uso quotidiano e di arredamento, si narra sia stato utilizzato da Ulisse per colpire il gigante Polifemo nella sua grotta e per costruire il letto per se e la sua Penelope.
Avete mai sentito parlare del Monte Testaccio a Roma? Béh, non è proprio un monte, ma una collina artificiale, alta 49 metri con una circonferenza di 1 chilometro e una superficie di 22.000 metri quadrati, formata da frammenti di anfore olearie usate al tempo degli antichi Romani per trasportare l’olio a Roma.
Curiosità: -Il più antico olio d’oliva finora conosciuto é quello di oltre 6.000 anni fa, ritrovato praticamente intatto in anfore sepolte sulle coste d’Israele.
– Per degustare pienamente l’olio non si deve aver fumato nella mezz’ora precedente e bisogna essere digiuni da almeno un’ora. Solamente così le papille gustative coglieranno l’intensità del sapore.