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Ieri 14 Marzo ci ha lasciati una delle menti più audaci, argute, sagaci, ironiche dei nostri tempi: Stephen Hawking, fisico, matematico e cosmologo di fama mondiale.

L’uomo dei record ha sfidato e vinto lotte contro la fisica, per le sue teorie innovative e inesplorate, e lotte contro la medicina, che all’età di 21 anni, nel 1962, gli diagnosticò la SLA, dandogli due anni di vita.

Di anni ne son passati 56, in cui Stephen è diventato una vera rock star e pioniere della “sopravvivenza”.

Ateo per forza, coraggioso per necessità, Stephen cpontinuò sempre a lavorare nonostante la malattia, e continuò a dare contributi unici e preziosissimi alla fisica teorica, specialmente nei campi dello studio dei buchi neri, della cosmologia quantistica e dell’origine dell’Universo (in particolare, gli studi di Hawking hanno confermato l’esistenza delle cosiddette singolarità gravitazionali).

E ancora: lo scienziato elaborò per primo le leggi della termodinamica dei buchi neri, dimostrando che questi oggetti, a dispetto del nome, erano in grado di irradiare particelle subatomiche, la cosiddetta radiazione di Hawking, per l’appunto.

Accanto al successo come scienziato, impossibile non ricordare anche quello come divulgatore. Magnificato dalla pubblicazione, nel 1988, del saggio A Brief History of Time, un testo in cui Hawking rese accessibile al grande pubblico i concetti della cosmologia moderna. E ulteriormente amplificato, in anni più recenti, dal film La teoria del tutto, che ha magistralmente raccontato vittorie, drammi, sfide e difficoltà combattute e vinte dall’astrofisico britannico.

Sin da piccolo Stevie coltivava un particolare interesse per radio, orologi e tutto ciò che potesse essere smontato per studiarne il funzionamento. Ecco perché, nonostante pagelle non eccelse, insegnanti e compagni gli avevano affibbiato con fiuto profetico il nomignolo di “Einstein”.

E ci ha lasciati proprio nello stesso giorno in cui, 139 anni fa, nasceva Albert Einstein.

Ricordatevi di guardare verso le stelle e non giù verso i vostri piedi. Cercate di dare un senso a ciò che vedete e ponetevi delle domande su ciò che fa esistere l’universo. Siate curiosi. E per quanto la vita possa sembrare difficile, c’è sempre qualcosa che potete fare per farcela”.