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Quando una storia d’amore finisce, gli oggetti carichi di storia e di amore versato possono diventare opere d’arte.

 

Una piccola bottiglia piena di lacrime, un’ascia con cui qualcuno ha fatto a pezzi i mobili di casa, bottiglie di vino mai aperte, fotografie, anelli di fidanzamento,l’abito da sposa in seta di una ex moglie, un peluche di Peter Pan per ricordare a quell’uomo di tener vivo il ragazzo che era in lui, l’intimo mai usato, lo specchietto rotto di un’auto, un vecchio libro di Marcel Proust, un portachiavi e una lente d’ingrandimento lasciata da una donna per ricordarsi di un amante che l’aveva sempre fatta sentire piccola…

Questi e molti altri sono gli oggetti custoditi all’interno del Museo delle Relazioni Finite, Museum of Broken Relationships. Una sorta di “santuario di cuori infranti” nato per gioco nel 2006 a Zagabria come allestimento itinerante, fondato da una coppia che, dopo quattro anni insieme, decide di separarsi ma non volendosi disfare dei ricordi materiali decide di accumularli in una collezione, che oggi si è arricchita di cimeli provenienti da tutto il mondo. Nel 2016 è stata inaugurata la seconda sede a Los Angeles e adesso è pronta per un nuovo tour in giro per il mondo.

Da sempre esistono amori perduti, non corrisposti, amori che si sono incontrati in tempistiche sbagliate, amori che sono mancati e oggi romanticamente conservati all’inteno di questo Museo dove tutti riusciamo a trovare una sorta di “rifugio”, dove possiamo fare carico di empatia che ci fa avvicinare alle sofferenze degli altri e ci aiuta a capire meglio e ad accettare le nostre.
Gli oggetti che finiscono nel museo non sono solo cose, ma simboli di vita vissuta che hanno voglia di essere condivisi con il mondo all’inteno di un posto bello e allo stesso tempo malinconico da visitare.
Il l Museo delle Relazioni Finite non sarà mai a corto di nuovi reperti e il suo successo ruota proprio sul fatto che l’animo umano è un conservatore incallito per eccellenza; anche se un amore è finito è comunque stato un amore e oltre al dolore esisterà sempre una parte bella da ricordare ,anche se non sempre riusciamo ad ammetterlo, e anche se il Museo può sembrare il posto più triste del mondo è un posto di cui i nostri cuori hanno disperatamente bisogno.