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Nel corso dell’intero 2018 la città di Vienna renderà omaggio attraverso numerose mostre ed eventi al suo Modernismo. Tale corrente viene di fatto riconosciuta nelle innumerevoli opere sorte dal genio creativo delle Wiener Werkstätte ( laboratori viennesi ). La forza innovativa dei suoi artisti ha fatto sì che ancora oggi il design da essi creato esprima una sorprendente attualità. Bisogna risalire al lontano 1903 quando l’architetto Josef Hoffmann ed il grafico e pittore Koloman Moser, sotto il patrocinato dell’industriale Fritz Waerndorfer, decisero di fondare la Wiener Werkstätte traendo ispirazione dal modello del movimento inglese e scozzese Arts and Crafts. L’obiettivo più marcato con cui prese vita il circolo artistico Wiener Werkstätte (1903-1932) era quello di voler introdurre nella vita quotidiana oggetti di elevato valore estetico ed artistico. L’idea di base era infatti quella di concepire l’opera d’arte come totalità e quindi immersa e intrecciata con la realtà. Il concetto di arte fu ridefinito per riportare in primo piano l’artigianato artistico e la tecnica della manualità. La Wiener Werkstätte iniziò dunque a realizzare prodotti di grande livello qualitativo, che contribuissero a trasmettere un tocco di raffinatezza agli ambiti della vita quotidiana. Nulla venne tralasciato, dai mobili, agli oggetti più disparati di arredamento per la casa ( porcellane, vetri … ), ma anche per le persone, come i gioielli. Ovviamente anche la moda ebbe un grande ruolo. Eduard Josef Wimmer-Wisgrill fondò nel 1907 il reparto moda della Wiener Werkstätte. Fu lui l’artefice dello stile viennese in opposizione alla moda parigina fino ad allora predominante. Grazie all’attività della Wiener Werkstätte, Vienna riuscì a sciogliersi dai vincoli della subalternità che la legavano alla moda parigina e divenne essa stessa una delle capitali della moda. E ci riuscì con successo, se si pensa che anche personaggi influenti della moda parigina come Paul Poiret si lasciarono incantare ed influenzare dai tessuti e dai motivi estremamente originali della Wiener Werkstätte. Durante un soggiorno a Vienna esso acquistò grandi quantitativi di stoffe e le utilizzò per le sue creazioni che anche a Parigi ebbero un successo dirompente. Nel periodo di maggior successo il circolo avrebbe disposto di punti di vendita anche a New York, Berlino e Zurigo.                                                                                                                                                                            L’unicità del movimento si espresse anche attraverso la fotografia. Il Museo Leopold dedica una mostra all’opera della fotografa Madame d’Ora. Lo studio fotografico aperto a Vienna nel 1907 da Dora Kallmus era il più rinomato per i ritratti artistici. Grazie alla sua fama la fotografa visse e lavorò anche a Parigi, dove fra l’altro fotografò Josephine Baker, Coco Chanel e Marlene Dietrich. La mostra dal titolo “Fatemi bella, Madame d’Ora. La fotografa d’Ora 1907-1957” si potrà visitare dal 13 luglio al 29 ottobre 2018 presso il Museo Leopold.