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Ieri SpaghettiMag. ha partecipato alla presentazione di Meet me alla boa, l’esordio letterario di Paolo Stella. Un evento seguito da una cena all’Hotel Eden, su una terrazza sulla città.

Quando ho intervistato Paolo, quasi un anno fa, in occasione di About Love, mi ha dato da subito l’impressione di una persona intelligentissima, sveglia, sensibile.

Riuscire a scardinare i pregiudizi che si hanno verso un influencer non è cosa da poco, specie riuscire a stemperare la corazza degli addetti al settore più radical.

Ma Paolo, oltre a sembrare la gallina dalle uova d’oro del sistema moda, continua ad andare oltre le “mansioni” da testimonial/influencer.

Dopo progetti di regia, di direzione creativa, e ancora, ancora, ancora, Paolo tira fuori un libro. Per chi ha sempre desiderato scrivere un libro, ma sostiene (come tutti i non pronti) che il debutto- seppur meritato- sia ancora lontano, tutto ciò rappresenta una bella botta, e un ottimo motivo per guardarlo “come si guarda un fashion influencer” (come dice lui, riferendosi al suo editore, quando Paolo gli ha confessato di aver scritto un libro e chiuso in un cassetto).

Non ho ancora letto il suo libro, ma ieri l’ho acquistato, con suo rimprovero perché da invitata me l’avrebbe fornito lui, io l’ho acquistato perché i libri si acquistano.
L’ho acquistato anche perché alla presentazione in Feltrinelli, Edoardo Purgatori ne ha letto diversi estratti, che mi hanno lasciato la voglia di iniziarlo, scoprirlo, capirlo soprattutto.

Paolo cita diversi autori, scrittori, classici e non, di nicchia e super mainstream, cita Chuck Palahniuk come cita Emma Marrone, Deepak Chopra, Candela Pellizza, creando così un climax di bello-voglioleggerlo-wow-follower-figo-dettocosìsembrainteressante. Io, son sincera, alcuni libri da lui citati li ho segnati. Probabilmente li acquisterò.

Anche in questo caso, Paolo fa venir voglia di seguirlo, di ascoltare i suoi consigli, e questo va al di là dell’essere un influencer che pubblicizza un completo in lino Massimo Dutti, questo significa far vedere il bello che c’è in qualcosa, is Paolo the new pubblicità?
Yes, of course.
Oddio, lo è davvero.
E lo è anche spogliandosi dei cadeaux che riceve e che deve mostrare, smacchiando una macchietta che sembrava consolidata e rafforzando il concetto del “suvvia, ma l’uno esclude l’altro?”. La risposta oggi è no, in un caldo giorno di luglio, su una terrazza piena di fan e pregiudizi abbiamo polverizzato un cliché che annoiava anche chi, ancora, lo sosteneva. Pare proprio di sì, si può essere influencer e avere qualcosa da dire.

Alla fine della presentazione, Paolo svela il segreto della sua serenità, regalandoci una chiave di lettura che ci rivela molto della sua persona: nella vita, conviene sembrare figliol prodigo della superficialità, abbassare le aspettative, per poi ad un certo punto, sorprendere e strabiliare.

Meet him alla boa.

 

Ph: Alessio Bernardini