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Le creazioni di Reamerei ti portano su un palcoscenico, a fare un viaggio eterotopico  tra realtà ambigue che affiancano la nostra.

Tramite la volontà di far riaffiorare sogni perduti e riportare alla luce speranze infantili distrutte dalla maturità e dalla consapevolezza, Reamerei crea un universo narrativo nella quale tutti possiamo essere protagonisti, indossando capi iconici che si trasformano nel tempo.

Alla base di questo mondo c’è lo scontro personale e inquieto tra la vita in città, con le sue comodità e forzature ed il bisogno di fuggire verso un ignoto illeggibile, riscrivendo la propria identità svincolata dalle nozioni di spazio e tempo.  Succede così che le stagioni non sono più definite, come non lo è neanche il genere, la cui distinzione è una linea sempre meno percettibile. Una battaglia contro il dimorfismo sessuale nello stile di vita e nell’abbigliamento.

Per diventare protagonisti di questo mondo basta solo reinterpretare ogni pezzo creato da Enrico Micheletto e Marzia Geusa il duo che non solo ha dato vita al marchio Reamerei, ma che vuole anche delineare uno stile unico.

In una situazione sospesa nella quale rappresentazioni melanconiche e soggetti reali si fondono, il brand crea una collezione quasi surrealista, a metà tra l’estetica di Jean Paul Goude e Tim Walker in cui i volumi ampi alterano l’ingombro del corpo nello spazio, elementi d’arredo vengono trasferiti nei capi, stampe deliranti celebrano la bellezza non convenzionale. Le spalle diventano enormi e geometriche, le maniche protagoniste. Gli accessori quasi grotteschi, come le fasce per capelli con corna o le mascherine. Le Clutch bag sono enormi e tutto può essere abbellito da fiori e farfalle all’uncinetto.

Reamerei è un viaggio da intraprendere ogni giorno, salendo su un’astronave o su un palcoscenico, o inebriandosi di fiori di lillà o polvere magica.