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«Non possiamo camminare da soli.» – Martin Luther King

Miguel Gobbo Diaz è nel cast della nuova serie Netflix Zero.
La serie è liberamente ispirata al romanzo “Non ho mai avuto la mia età” di Antonio Dikele Distefano, edito da Mondadori, e racconta la storia di un timido ragazzo con uno straordinario superpotere: diventare invisibile. Non un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscere i suoi poteri quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove voleva scappare, si trova in  pericolo. Zero dovrà indossare gli scomodi panni di eroe, suo malgrado e, nella sua avventura, scoprirà quanto è importante l’amicizia.
Dopo aver conquistato il pubblico nella serie di Rai 1 Nero a metà, Miguel Gobbo Diaz sta costruendo un percorso artistico solido e ricco di sorprendenti sfide. I personaggi che vorrà interpretare, in futuro, rappresenteranno un vero e proprio salto in cui poter sfidare se stesso. Lui è pronto a crescere, migliorare, saltare, raccontare, semplicemente vivere ogni cosa che la vita gli regalerà.

Il tuo personaggio nella serie Zero di Netflix è un vero e proprio cattivo. Che emozione hai provato nell’interpretare un personaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora?

Entrare a far parte di questo progetto è stata un’avventura bellissima. Quando interpreti un cattivo, ti diverti molto di più perchè hai modo di sperimentare attraverso la creatività. Ti diverti molto di più quando sperimenti alcune corde che magari non appartengono alla tua persona. Per un attore, diventa sempre più interessante fare un cattivo.

In che modo lo descriveresti?

Rico è una persona molto esuberante ed esplosiva. Credo che sia un ragazzo pronto a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere i suoi obiettivi. Non ama essere comandato ed ama arrivare dritto al punto, in ogni modo possibile. Non importa ciò che accade, lui desidera arrivare alle cose. Ha una bambina e come padre è un uomo molto protettivo, sente che la famiglia è la cosa più importante della vita. Si prende cura di sua figlia, nonostante abbia una vita abbastanza movimentata e criminale.

Quale pensi sia la forza di Zero come serie?

Zero ha dentro di sé una grande diversità. Racchiude tante cose diverse a cui non siamo abituati a relazionarci. Racconta con semplicità la storia di ragazzi che vivono le loro prime esperienze, sono tutti alla ricerca dei loro sogni. Vogliono proteggere il loro quartiere, che per loro rappresenta la cosa più importante. Quello è il posto in cui sono cresciuti che, in un modo o nell’altro, li appartiene.

La condivisione tra le persone ha un ruolo importante all’interno della serie. Quanto è necessario raccontare questo sentimento in una storia?

Serie come questa sono fatte per avvicinare le persone ad un valore come l’unione. L’amicizia è necessaria e ci permette di non arrenderci in situazioni difficili. Attraverso l’unione, possiamo continuare a lottare per le cose che sogniamo di fare. In questo momento così particolare, abbiamo bisogno di vedere tutto questo, raccontato sullo schermo.

Che valore ha per te l’amicizia?

Quando penso all’amicizia, mi viene in mente una frase di Martin Luther King che dice: We cannot walk alone. Non possiamo camminare da soli. Abbiamo bisogno di persone intorno che non ci abbandonino e ci aiutino nel nostro percorso. Non possiamo fare tutto da soli. Come amico, mi ritengo una persona rispettosa. Amo conoscere persone diverse e relazionarmi a loro.

Attualmente sei sul set della terza stagione di Nero a metà, una serie a cui sei molto legato. Come stanno andando le riprese?

Stiamo lavorando molto bene. Questa serie mi ha completamente conquistato. Sono cresciuto con Nero a metà. La terza stagione sarà ancora più intrigante. Ci saranno tanti colpi di scena. Non vedo l’ora che tutti possano vederla!

Quali sono i ruoli che vuoi affrontare, in futuro?

Adesso, mi farebbe piacere raccontare una storia vera. Troverei interessante poter lavorare nella costruzione di personaggi realmente esistiti. Sperimentare storie del genere è una sfida che ti regala una grande scoperta. Mi intrigano le cose difficili da affrontare. Non voglio fermarmi mai.

Cosa rappresenta per un attore ‘la sfida’?

Per un attore, la sfida è fondamentale perchè ti stimola sempre di più. Riesci a superare i tuoi limiti e a dare il massimo nel momento in cui senti di star affrontando una sfida. Ci saranno tante persone che ti diranno: ‘non sei in grado, non ce la farai’. Ma non devi arrenderti mai. Devi comunque combattere e dimostrare che puoi farcela.

Più vai avanti, più le sfide che dovrai affrontare in questo mestiere sono grandi. E quello che devi fare, come attore, è essere preparato per superare quelle determinate sfide. A volte, ti capiterà di sbagliare, a volte ti capiterà che quella sfida non verrà superata, però tutto questo ti servirà per crescere e migliorare, per meritare il tuo posticino nel mondo.

In questo tempo sospeso, abbiamo avuto modo di vedere tante serie e film. Quali sono i generi che più ti affascinano?

Sono un appassionato di ‘anime’. Ne guardo davvero tante. Amo One Piece, per esempio. Tutte le domeniche, guardo un episodio. Il genere ‘anime’ mi rispecchia, mi appassiona tanto perchè guardarlo mi fa riflettere. Alcuni prodotti sono fatti talmente bene, che dentro ci trovo tutto: l’amore, la sfida, la determinazione, la voglia di raggiungere un sogno.

Cosa ti fa sentire libero come persona?

La possibilità di essere me stesso, al cento per cento. Credo che sia fondamentale esprimere ciò che sentiamo dentro di noi. Per me, è bello sentirmi bene con la persona che sono. La libertà significa anche delle possibilità alla pari degli altri. Mi fa sentire libero essere felice nel mio lavoro, nella mia famiglia, nei posti, nelle relazioni umane che ho. Avere la possibilità di fare le cose che mi rendono felice rappresenta tutto.

Foto Francesco Ormando

Styling Delia Terranova

Abiti total look Trussardi

Grooming Lucia Gobbo Diaz

Ufficio stampa Lorella Di Carlo