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Modes Milano, location suggestiva nel panorama milanese tra l’iconico e l’innovativo, tra italianità e avanguardia, è stato designato come vetrina di sperimentazione ed espressione per i designer più influenti, ma anche per nuovi talenti.

Come piattaforma di vendita omnichannel, Modes è stato selezionato come partner esclusivo per presentare dal 15 Giugno la prima capsule nata dalla collaborazione di Rick Owens con l’artista veneziano Swampgod, ospitandola in un’installazione in negozio su di una serie di manichini riassemblati.

La collezione è strettamente improntata sul tema della sostenibilità, con un forte spirito di reinvenzione e contemporaneità, per sostenere quel dibattito che interessa l’industria della moda sulla necessità di ripensare ai processi di produzione in maniera più responsabile.

Così Rick Owens, scoprendo Arturo Boem su Instagram e sfruttando la concomitanza che entrambi si trovassero al lido di Venezia, a pochi metri l’uno dall’altro, ha invitato Swampgod a smontare e rimontare alcuni capi già esistenti,  in un processo di decostruzione delle sue stesse decostruzioni.

I capi sono letteralmente distrutti e riconfigurati in nuovi modelli, che rispecchiano la visione avanguardista e l’estetica totalmente rivoluzionaria nello scenario della moda contemporanea.

La collezione genderless vede protagonisti capi in jersey facili da indossare in tinte neutre, dal nero al grigio al bianco, signature visiva del brand. Dai bomber e hoodie ai top smanicati e pantaloni corti, i vestiti rispondono a un’esigenza di atemporalità, fuori da stagioni e tendenze, che li rende davvero sostenibili.

Swampgod nasce nel marzo del 2020 prima dell’incontro con Rick Owens, come progetto personale del giovane artista ventisettenne, Arturo Boem, che durante il lockdown ha implementato le sue capacità, rielaborando in chiave sartoriale le sue idee e unendo il disegno industriale alla moda. “Inizialmente il progetto è nato come rielaborazione di capi da lavoro. Ero attratto dall’idea che fossero modelli ancestrali non modellati da un designer, ma da necessità funzionali”. 

Il motivo ricorrente delle sue rivisitazioni è legato all’estetica della stampa Vomit di Owens, quale tributo ad uno degli elementi grafici che lo hanno sempre affascinato delle collezioni del brand. “Ho preso come reference le colate di umidità delle case veneziane, che ho ricreato capovolgendo la stampa Vomit: ho aggiunto poi degli occhielli per simulare i tubi delle calli veneziane. Alcuni sono rigidi e altri molli: rappresentano i segni dell’usura sulle strutture della città, o meglio l’umidità che crea nuovi pattern e colori sui muri veneziani”.  

Questa visione piuttosto cupa, nasce dalla necessità, data anche dal nome, di dare una nuova lettura alla città di Venezia, più intima e sincera e soprattutto meno romantica. “Swampgod tratteggia il punto di vista dark che ne diamo noi cittadini, che ogni giorno affrontiamo una città difficile ed umida, con cui occorre scendere spesso a compromessi”.