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Fondazione Prada presenta la mostra Role Play (gioco di ruolo), curata da Melissa Harris e aperta al pubblico dal 19 febbraio al 27 giugno 2022 nella sede di Osservatorio a Milano. Un progetto che esplora i processi di ricerca, proiezione e creazione di possibili identità alternative realizzata attraverso fotografie, video e performance di 11 artisti internazionali come Meriem Bennani, Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid and Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, Narcissister, Haruka Sakaguchi & Griselda San Martin, Tomoko Sawada, Bogosi Sekhukhuni e Amalia Ulman.

Da bambini si impersonificava il personaggio di un videogioco o di un cartone animato, crescendo si sono fatte strade le nuove e sempre più attuali piattaforme virtuali fino ad arrivare a realtà come il Metaverso, tutto ciò ha un fil rouge: indurre le persone a crearsi alter ego, identità alternative. Un alter ego, un personaggio o un avatar possono rappresentare delle aspirazioni. Possono appartenere alla propria storia personale e culturale o richiamare un senso di alterità. Possono essere una forma di attivismo, o un mezzo per muoversi attraverso posizioni radicate, persino estreme, verso l’empatia, per mettersi letteralmente nei panni di un altro. Di conseguenza sorge il bisogno di esplorare sè stessi e gli altri e sarà propria la fotografia lo strumento di indagine utilizzato.

Gli artisti che hanno collaborato in questo progetto attraverso le loro opere raccontano l’essere umano e la sua mutevole identità, il suo adattarsi ai contesti in cui si trova. Attraverso la fotografia e l’immagine in movimento, la mostra offre uno scorcio sulle infinite rappresentazioni della propria identità, sulla fluidità delle manifestazioni del sé e sulla continua espansione e manipolazione del concetto di individualità.

“Cosplayer”: chi nella vita reale si cala nella parte di un personaggio di videogiochi, anime, manga e serie tv, ricalcandone meticolosamente outfit e atteggiamento – un fenomeno nato nella Tokyo degli anni Novanta e diffusosi a macchia d’olio nel resto del mondo dando vita a convention dedicate. La sperimentale opera cinematografica realizzata nel 2004 dall’artista Cao Fei con cui si apre “Role Play” ha come protagonista proprio un gruppo di cosplayer, che si muovono liberamente in una città reale combattendo tra loro come fossero in un mondo immaginario. Sull’estetizzazione della vita quotidiana imposta dai social media indaga Excellences and Perfections di Amalia Ulman, che per 5 mesi ha utilizzato Instagram “come un palcoscenico per esistere come personaggio, per interpretare un ruolo”, trascendendo i confini tra l’autentico e l’artificiale, la realtà e la sua rappresentazione stereotipata. Ha invece a che fare con il distacco la visione dei social dell’artista Bogosi Sekhukhuni, che nella video installazione Consciousness Engine 2: absentblackfatherbot rappresenta sé stesso e il padre che l’ha abbandonato come due volti senza corpo animati in 3D, che con voci robotiche danno vita a un intenso dialogo tratto dalle chat di Facebook avvenute quando l’artista aveva diciotto anni. Completano il quadro la questione di genere, proposta da Beatrice Marchi che in Immaturity, maturity and Christmas sfida canoni e tradizioni con una serie di personaggi inventati, e la riflessione femminista portata da Narcissister con il corto Breast Work, che indaga come le proibizioni sul topless femminile siano fondate sulla paura e sul desiderio di controllo del corpo delle donne, e da Mary Reid Kelley e Patrick Kelley, che con il loro video The Rape of Europa(2021), ispirato al personaggio delle Metamorfosi di Ovidio, affrontano la questione della sottomissione e dello sfruttamento femminile. 

Role Play darà vita a un proprio “alter ego” negli spazi di Prada Aoyama Tokyo sotto forma di un’altra mostra che includerà opere di Juno Calypso, Beatrice Marchi, Haruka Sakaguchi e Griselda San Martin, Tomoko Sawada e Bogosi Sekhukhuni. Prada presenterà questo secondo progetto espositivo a Tokyo dall’11 marzo al 20 giugno 2022, con il supporto di Fondazione Prada.

Foto / Photo: Delfino Sisto Legnani