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La sostenibilità in tema moda non rappresenta più solo una tendenza, ma un dovere da parte di tutti. L’industria dell’abbigliamento contribuisce fino al 10% dell’inquinamento che causa il cambiamento climatico ed il greenwashing e la moda veloce sono diventati degli “habitué”. Eppure essere consumatori consapevoli risulta alquanto difficile. La cultura di quello che si definisce “usa e getta” è diventata troppo normalizzata. Capsule collection a ridotto impatto ambientale, brand che volgono ad una metodologia sostenibile: questo dovrebbe essere il futuro della moda. Dunque, chi sono quei brand che, negli ultimi mesi, hanno celebrano la sostenibilità con iniziative eco-conscious? Partiamo da Paul & Shark, brand che ha rinnova il proprio sito web optando per una significativa riduzione del proprio impatto ambientale: il nuovo website, infatti, tramite un’innovativa tecnica consentirà all’azienda di limitare il consumo energetico, riducendo del 21% le emissioni annue di CO2 e derivanti dal web. La decisione di un cambio di rotta anche dal punto di vista digitale si inserisce all’interno di un percorso più ampio che ha come principali obiettivi il rafforzamento dell’impegno di Paul & Shark nel campo della sostenibilità e il rinnovamento dell’immagine del brand attraverso una strategia di comunicazione già intrapresa a livello global. Una svolta green a tutto tondo. Per l’Autunno Inverno 2023-2024, Loro Piana invece ha presentato “LORO”, una capsule continuativa, consapevole e sostenibile di capi e accessori, realizzata con cashmere riciclato proveniente da eccedenze di maglieria della maison. Questo progetto ha lo scopo di dare una nuova vita al cashmere e ridurre lo spreco di fibre preziose. Loro Piana riutilizza il nobile filato delle proprie eccedenze di maglieria in puro cashmere cardato. Occorrono circa tre giorni per produrre un solo capo di maglieria di questa preziosa capsule: il risultato è unico grazie al know-how della maison, capace di rielaborare le proprie fibre di origini diverse e di ottenere una mano così straordinaria al tatto. Possiamo affermare quindi che il marchio prenda le distanze da una logica di sfruttamento delle risorse naturali ma si impegni invece a favore della sostenibilità. Infatti, ogni passaggio di produzione, dalla materia prima al prodotto finito, è controllato internamente, senza dimenticare l’ambiente, la biodiversità e le comunità locali. Passiamo ora ad un brand, Ecoalf, ormai più che conosciuto, che ha lanciato una linea premium, Ecoalf 1.0. prodotta in Portogallo e realizzata in Econyl. La collezione vede una composizione di nylon riciclato ottenuto dalle reti da pesca dismesse, che rilascia una piccolissima quantità di microplastiche, ma anche a partire da tessuti post-industriali e tappeti destinati alle discariche. Grazie alla sua impronta green, la limited edition risparmia 243.000 litri di acqua e riduce le emissioni equivalenti di CO2 del 58%. Lo scopo è quello di unire estetica, innovazione e riciclo, per non sprecare nulla ma con la visione del concetto di upcyling, che tutti dovrebbero abbracciare. United Colors of Benetton presenta una campagna che celebra la qualità dei suoi capi in lana e il cinquantesimo anniversario della partnership con The Woolmark Company, azienda no-profit australiana che si è affermata come autorità globale nel campo della lana. La collab con The Woolmark Company certifica la qualità e la sostenibilità di oltre un milione di capi in Merino Extra Fine della collezione Autunno Inverno 2023, che sono stati distribuiti in 1500 store di United Colors of Benetton in tutto il mondo a partire dallo scorso ottobre. Sappiamo che oggi Benetton Group s’impegna a essere un’azienda globalmente responsabile, dal punto di vista sociale, ambientale ed economico, e a crescere insieme alle comunità in cui è presente. Il Gruppo Benetton destina l’1% del proprio fatturato annuo alle attività di sostenibilità, implementando azioni concrete per il raggiungimento dei propri obiettivi sociali e ambientali. Nonostante i grandi nomi della moda si impegnino in iniziative sostenibili al fine di un cambiamento interno, di metodologia di produzione e di comunicazione, sono soprattutto i marchi nuovi, giovani, a dare il primo e vero buon esempio: Francesca Monaco e Salar Bicheranloo, founder del brand Themoirè, sono due designer che mettono al primo posto la salvaguardia del pianeta e dell’ambiente che ci circonda. Le borse Themoiré sono infatti ecosostenibili e 100% made in Italy. Inoltre, forti della loro esperienza nel mondo del fashion, i designer hanno deciso di dar vita ad un progetto che si facesse portavoce di un’esigenza comune: la responsabilità sociale ed ecologica. Progetto nel progetto è Together by Themoirè, programma che si impegna a favore di comunità in difficoltà ed in condizioni di vulnerabilità, al fine di dar loro lavoro e far conoscere l’artigianato locale. Doveroso è citare “No More Plastic”, associazione che difende l’oceano, in pericolo a causa di molte minacce, ma soprattutto a causa di una in particolare: l’inquinamento dovuto alla plastica. Ogni anno, la quantità di plastica prodotta in tutto il mondo è più o meno pari all’intero peso dell’umanità. Il 91% di questa plastica non viene riciclata. Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nell’oceano, dove poi questa plastica si rompe in parti di più piccole dimensioni che rovinano il fondo marino, mettono in pericolo la vita marina e contribuiscono a problemi di salute per tutti noi. Questa importante associazione lotta affinché le cose cambino e si batte per il divieto dell’usa e getta dei materiali che corrisponde al 50% dell’inquinamento di plastica sul pianeta. Chiede pertanto collaborazione ai brand al fine di trovare alternative innovative ai prodotti ed imballaggi in plastica usa e getta, facendo appello alle loro capacità di creatività, invenzione ed innovazione. Infine, impossibile non citare un brand che da sempre è in cima alla lista di chi mette al primo posto la responsabilità sociale, la salvaguardia dell’ambiente e degli animali che abitano il nostro pianeta. Si, parliamo di Stella McCartney. Il brand ha presentato la collezione Spring 2024 come un viaggio all’interno del cosiddetto “Lady Garden”, un santuario surrealista dove le donne “Stella” senza età possono vivere lontano dalle aspettative della società, libere di essere se stesse senza giudizi o compromessi. Il cotone organico è il focus assoluto della collezione. Le giacche letterman preppy sono il simbolo di una nuova era del brand, realizzate con una base in lana rigenerativa proveniente da fonti responsabili e maniche in Alter Mat, un’alternativa alla pelle animale, vegana e morbida come il burro. Stella McCartney si riconferma dunque, giorno dopo giorno, una delle voci più attente alla responsabilità, tanto da aver recentemente ricevuto l’onorificenza CBE da sua maestà il Re Carlo III al castello di Windsor, ovvero il più alto grado di valorizzazione che sua maestà possa attribuire: un grande onore, che la designer ha commentato così: “Sono fiera di essere riconosciuta per la mia missione di portare la sostenibilità nella moda. Come stilista britannica, è un giorno così orgoglioso ed emozionante per me: non solo per aver ricevuto questo incredibile riconoscimento da Sua Maestà il Re Carlo III, ma anche essere stata inclusa nell’ultimo Birthday Honours di Sua Maestà la Regina Elisabetta II”.