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25 anni, romana, Lea Gavino è una delle giovani attrici di maggiore successo nel panorama del cinema italiano. Protagonista della serie Skam, giunta ormai alla 6° edizione, la Gavino ci racconta i suoi sogni e la sua determinazione a raggiungere gli obiettivi, senza fermarsi di fronte agli ostacoli o alle insicurezze.

Sogno e aspettativa diventano una cosa unica quando si raggiunge l’obiettivo. Cosa ti ha dato la spinta a voler diventare un’attrice?

E’ nato tutto per caso. Sono andata ad un provino per il quale cercavano una ragazza con i miei connotati fisici. Quando sono uscita da lì mi ricordo di aver pensato, dentro di me, di non essermi mai così tanto divertita in vita mia, mi sono sentita al posto giusto al momento giusto. Da quel momento, ho dedicato tutta me stessa alla recitazione e al raggiungimento degli obiettivi.

I tuoi studi in psicologia in che modo hanno avuto un’influenza sul tuo lavoro e sull’interpretazione stessa di ciò che fai?

Sicuramente la chiave di lettura psicologica, nel mio lavoro, mi aiuta molto al fine di interpretare un personaggio. Mi fa essere più conscia di alcuni meccanismi che mettiamo in atto, senza accorgercene, per raggiungere un qualcosa. Dunque è per me sicuramente un aiuto, un qualcosa che mi permette di scavare nel profondo ed indagare meglio sul personaggio. Penso anche, in riferimento al futuro, che potrebbe essere d’aiuto se dovessero presentarsi occasioni di interpretare dei ruoli complessi, magari personaggi con problematiche di tipo psichico.

Sei il volto della serie di successo Skam. Cosa ti ha lasciato questo personaggio e quanto di te stessa ritrovi in lei?

Sicuramente ho dedicato a Viola la mia ironia, la leggerezza, il mio modo di scherzare con le amiche ed interfacciarmi con gli altri. Questo mi ha permesso di stringere un rapporto solido di amicizia con le mie colleghe di set, Nicole, Benedetta e Camilla, che sono diventate delle amiche vere e proprie. Ho poi accentuato e traslato nel personaggio il modo in cui io mi muovo e la mia personale gestione del corpo, in riferimento al nascondersi di Viola e al segreto che custodisce.

Prima ancora delle serie, hai potuto sperimentare il cinema girando “L’ombra di Caravaggio”, con la regia di Michele Placido ed un cast straordinario. Che esperienza è stata sia a livello personale che professionale?

E’ stata un’esperienza senza dubbio meravigliosa perché mi ha dato la possibilità di interfacciarmi con un cast incredibile, con un regista estremamente preciso e studioso. Michele Placido è un artista che si studia, si interroga e che se racconta qualcosa è perché ha realmente approfondito ciò che dice. Per me è stato davvero stimolante poter essere l’estensione del suo sapere in scena. Questo film posso dire che mi abbia regalato il vero entusiasmo di prendere parte a qualcosa di importante. Inoltre, è stata una grande opportunità lavorare con un attore come Louis Garrel che è stato, per tutta la durata delle riprese, un maestro per me.

In Skam affrontate temi delicati, importanti e più che mai attuali come quello dei disturbi alimentari. Nel mondo del cinema vige ancora un tabù riguardo l’aspetto fisico. Non è così? Ed in che modo a tuo avviso bisognerebbe agire per far si che le cose cambino?

Sicuramente c’è ancora la tendenza ad avere come riferimento uno standard fisico ben preciso, tuttavia penso anche che in realtà quello che conta è altro. La bellezza si ritrova poi nella luce e nella passione che ognuno mette nel proprio lavoro. Personalmente non ho mai vissuto l’aspetto fisico come un ostacolo, ciò che cerco di fare è di distaccarmi da questa percezione altrimenti vivremmo solo di insicurezze e non raggiungeremmo l’obiettivo.

Self-love e self-confidence sono due concetti che ti appartengono? Come li trasli nella vita di tutti i giorni?

La terapia mi ha aiutato molto. Ma è lo yoga la disciplina grazie alla quale ho imparato a prendermi cura di me stessa e che mi regala un benessere fisico e psicologico unico. Mi restituisce una grande pienezza e mi ha cambiato decisamente il modo di vivere la vita.

Cosa ti porti dietro da questa nuova stagione di Skam e quali sono i sogni che vorresti realizzare in un futuro prossimo?

Dall’ultima stagione mi porto dietro le amicizie create e consolidate. L’unione e la coesione tra di noi. Riguardo ai progetti lavorativi futuri, sono in uscita “Una storia nera” di Leonardo D’agostini e una serie della BBC che ho girato quest’estate. Per quanto riguarda i miei sogni, mi piacerebbe continuare a fare il mio lavoro nel migliore dei modi e raccontare dei personaggi profondi e complessi. Vorrei poi lavorare su me stessa per imparare ad essere maggiormente capace di prendermi il mio spazio.