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Le forme classiche dell’architettura e i calcoli precisi dell’urban planning; la creatività illimitata del disegno a mano libera e i colori vivaci della moda: Jacopo Ascari, illustratore e designer, ha fatto del suo lavoro un connubio perfetto tra questi due mondi. “Da bambino, al fianco di mia nonna, passavo ore e ore a disegnare le piazze delle città d’arte che visitavamo, ignaro di cosa fosse la prospettiva ma affascinato dalle forme che vedevo”: nasce così la passione di Jacopo Ascari per l’architettura, che lo porta a laurearsi, con successo, in Urban Planning. “Sono grato di aver avuto la possibilità di studiare architettura, perché mi ha permesso di scoprire la mia vera passione – il disegno a mano libera”.

Ph: Noemi Morello

La laurea è il trampolino di lancio verso una serie di esperienze che formano mente e mano di Jacopo. “Dopo l’università mi sono trasferito a Venezia, dove ho avuto la possibilità di lavorare in Biennale. Sono venuto subito a contatto con un modo di concepire l’arte, soprattutto quella contemporanea, completamente diverso da quello che conoscevo”. La possibilità di vivere Venezia e i suoi angoli pregni di storia fa giungere Jacopo ad una realizzazione importante: “Mi sono così innamorato della progettualità e dell’approccio alle arti visive che ho capito di voler dar vita a qualcosa di mio”. Arriva l’hannus horribilis, il 2020. “Che, per me, è stato una svolta (ride). Ero tornato a Milano e mi ero avvicinato al mondo della moda, comprendendo che potesse avere una sua valorizzazione unica. Durante il periodo del lockdown diverse riviste hanno iniziato a chiedermi di disegnare i loro shooting, non potendoli scattare. Mi sono così reso conto dell’urgente necessità di organizzare il mio lavoro in modo professionale”. Nasce così Atelier Ascari, la fucina di creatività attiva nel fashion design e nell’editoria di moda con la quale Jacopo realizza diversi progetti artistici. “Arte e moda nascono dalle stesse parole chiave: colore, forma e volume. Sono tasselli essenziali di un processo progettuale e, nel momento in cui li identifichiamo, disegniamo una traiettoria da seguire. La moda, a differenza dell’architettura, segue concetti velocissimi e fa leva su un’immensa creatività, ma ha in comune con essa l’euforia di forme e volumi”. Quella moda di cui parla è la stessa che Jacopo ha imparato sul campo, grazie a un’amicizia particolarissima. “Posso dire che la mia madrina sia stata Rossella Jardini”. Ex direttrice creativa di Moschino, braccio destro di Franco Moschino e rinominata “la signora del tessuto”, la Jardini è un incontro fortuito per Jacopo. “Mi passò il suo contatto un ragazzo che conoscevo e che in quel periodo disegnava le borse di Love Moschino. Nutrivo molto rispetto per lei ed ero sicuro che non avrebbe mai voluto incontrarmi, satura com’era di impegni e persone che la cercavano. Quando mi aprì le porte della sua casa, ricca di quadri d’autore e schizzi donatale da Moschino, rimasi estasiato”. Jacopo e la “signora del tessuto” diventano amici e la Jardini gli racconta la sua storia, introducendolo al mondo della moda e spiegandone punti di forza e di debolezza. “Mi ha fatto innamorare del sistema e i suoi pareri sui miei disegni sono preziosi”. Le grandi protagoniste dei disegni di Jacopo sono le donne. “Se mi chiedi di pensare ad un’immagine che rappresenti il periodo odierno e che funga anche da augurio per un futuro migliore, penso ad una donna libera, cosciente, capace di prendere decisioni anche scomode e finalmente felice”.

Ph: Ludovica Arcero e Alberto Alicata

Il futuro, per Jacopo Ascari, è roseo. Tra i progetti a breve termine c’è un panettone in esclusiva per gli ospiti del Grand Hotel et de Milan, firmato a quattro mani con il pasticcere Gennaro Esposito. Segue, poi, l’allestimento natalizio delle vetrine di Gio Moretti, in via della Spiga, ispirato ad un Natale sobrio ma ricco di speranza. Il prossimo anno, invece, l’Atelier sarà impegnato su più fronti. “Lavorerò a un importante progetto istituzionale. Racconterò eccellenze italiane tramite il mio linguaggio fatto di architettura, paesaggi e figure femminili. Rafforzerò le mie collaborazioni con il mondo dell’hôtellerie. Durante il week-end di San Valentino, creerò con Ratti un foulard in edizione limitata per la Festa del Cioccolato, che Comune di Milano e Regione Lombardia dedicano alla prevenzione del tumore al seno. Infine, la fashion week, dove sicuramente non mancherà la mia partecipazione”. Proprio durante la settimana della moda, e non solo, Jacopo ha più volte messo in scena l’arte del live sketching, che durante gli eventi viene sempre più apprezzata per la sua capacità di stupire. “Chi riceve uno sketch crea un legame immediato con il disegnatore e si sente coinvolto in qualcosa di speciale. Oggi abbiamo la possibilità di creare istantaneamente milioni di immagini, ma guardare qualcuno che disegna riporta subito a un senso di intimità”. Unico, come la sua arte.

Anna Quirino

Anna Quirino

Nata a Bari, vive a Milano. Giornalista e copywriter laureata in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo, con un master in Fashion Management. Creativa, determinata e anticonformista. Collabora con svariate testate fashion & lifestyle e lavora come Copywriter per aziende fashion & beauty.