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Pareti verdi acido sfumano i confini e disegnano uno spazio metafisico in cui gli oggetti sono forma, colore, materialità, non solo semplici prodotti ma un’idea a se stante. Un luogo immersivo, progettato dall’architetto Guillermo Santomà, trasforma la boutique Gucci di via Monte Napoleone a Milano in una vetrina dove Sabato De Sarno inebria del suo Rosso Ancora cinque icone del passato, cinque perfetti oggetti simbolo del design Made in Italy. Il viaggio inizia nel 1960 con il vaso gioiello di Venini, “Opachi di Tobia Scarpa. La sua forma minimale, elegante contribuisce a far risplendere la bellezza intrinseca del vetro di Murano, e nel rosso ciliegia Gucci “Opachi” trova una nuova essenza sprigionando ancor più il suo valore. E le giuste proporzioni di rosso, blu e verde che danno vita alla sfumatura Gucci esplodono nel manifesto di un design radical che ha attraversato tutti gli anni ’70 italiani. Il divano “Le Mura di Mario Bellini per Tacchini non è solo un oggetto ma una vera e propria risposta a domande di estetica, proporzioni, di contenuto etico e sociale. Gli elementi di seduta si accostano in un processo teoricamente infinito così come i grossi massi componevano le imponenti mura romane. Un bozzetto, questo, che risale al 1972, e che nella sua riedizione del 2022 mantiene indelebile il suo mood, offrendo la sua personalissima visione dinamica della vita familiare, ma nella nuova nuance accesa e vibrante del Rosso Ancora.

La tinta che richiama le pareti dell’ascensore del Savoy Hotel di Londra, dove Guccio Gucci lavorava da ragazzo quando gli venne l’idea di creare una sua casa di valigeria, si esprime magistralmente nell’altra icona del design italiano scelta per essere reinterpretata da Sabato De Sarno e Michela Pelizzari, Clessidra rug”, per CC Tapis. I motivi geometrici e le variazioni cromatiche disegnate dal celebre architetto Pietro Portaluppi reinterpretano la contemporaneità tingendosi di rosso. Ed il tono più ricorrente, come spiega lo stesso direttore creativo De Sarno, nei pezzi di archivio che ha ispirato magistralmente la sua ultima collezione, lo ritroviamo negli intarsi della cassettiera in legno di ciliegio prodotto della fruttuosa collaborazione fra Vigo e Acerbis. Storet rompe la monotonia degli interni con un tocco trasgressivo fatto di contrasti, forma e materiali.

Una struttura verticale, addolcita dalle forme rotonde e sensuali dei cassetti, rifinita con laccatura opaca, nel colore simbolo oggi della casa di moda. I riflettori puntano poi suParola”, perfetto esempio di integrazione feconda tra artigianato, industria e design. Pensata nel 1980 da Gae Aulenti e Piero Castiglioni, questa lampada da tavolo ha al suo interno un diffusore con una sfera opalina colorata, mentre l’esterno sembra una ciliegia appena assaggiata. Sensuale nella forma, robusta ed eterea alla base.

Queste cinque icone del design italiano saranno disponibili, a partire dal prossimo 21 aprile, online su gucci.com.

Storet di Nanda Vigo per Acerbis (1994, riedizione 2020). Clessidra rug, Portaluppi Pattern Project di Nicolò Castellini Baldissera (pronipote di Piero Portaluppi) da un iconico motivo di Piero Portaluppi, realizzato da cc-tapis (2024). Parola by Gae Aulenti e Piero Castiglioni per FontanaArte (1980). Le Mura di Mario Bellini per Tacchini (1972, riedizione 2022). Opachi di Tobia Scarpa per Venini (1960, riedizione 2021)

Ph: Courtesy of Gucci