Ieri è terminata la quarta edizione della fiera del design innovativo nata per supportare, promuovere e celebrare una nuova generazione di designer. Parliamo di Edit Napoli, fiera internazionale fondata da Domitilla Dardi ed Emilia Petruccelli, che si svolge nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli.
EDIT Napoli seleziona uno specifico gruppo di produttori e artigiani italiani e internazionali indipendenti, protagonisti del mondo del design contemporaneo.
Un esempio è Very Simple Kitchen, che si ispira al design funzionale e minimalista del mondo industriale, caratterizzato da geometrie semplici e da un attento utilizzo di colori e materiali; ragion per cui quest’anno si lega a “La Pietra Compattata”, per realizzare Zdora, progetto di Serena Confalonieri ispirato alle vecchie tovaglie a quadri domenicali per ricreare una superficie dai colori pastello, realizzata con pietre naturali.
Un chiaro esempio di design e artigianalità è sicuramente la collezione di lampade e maniglie di lastre di rame smaltate firmata da Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, Play With Fire dell’azienda veneta Incalmi.
Un’altro esempio è la collezione di antoniolupi con l’installazione Collages di Luca Galofaro. Un tributo di 4 artisti che per l’occasione hanno realizzato un vero e proprio collage di specchi e immagini che riflettono e rappresentano l’architettura e la città.
Ccontinua+Mamt si uniscono per presentare una collezione di ceramiche e arezzi. Ceramiche che richiamano paesaggi lunari attraverso disegni sottili che ricordano i dipinti nelle grotte di pietra. Un vero e proprio inno alla luna e al mistero.
Stamuli, studio Svedese di design fondato da Emanuele Stamuli, che aggiunge alla Tagadà Collection, presentata all’edizione precedente di Edit, pezzi di arredo dal carattere giocoso e audace attraverso colori e tessuti irriverenti.
Ampia la sezione dedicata al design per la tavola.
Monostudio Associati, fondato da Elisa Evaso e Luca Guglieri, presenta insieme a Monoferments, laboratorio creativo di innovazione presenta la palette di materiali “semplicemente circolari”, prodotti con prodotti con marmi macinati recuperati da materiali di scarto.
Ancora, Marisa Coppiano Maison la collezione di piatti Olive, trasformando attraverso i suoi collage il tradizionale accessorio per la tavola inuma nuovo elemento decorativo.
Questi sono solo alcuni dei designer che hanno rappresentato questa edizione di Edit, fiera simbolo di un “anno della crescita e della consapevolezza”, così come ha affermato Domitilla Dardi, fondatrice del progetto di design che ha il fine di raccontare il linguaggio, unico ed individuale, di brand affini ma diversi tra loro.