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La Pandemia è entrata nella nostra vita quotidiana stravolgendola completamente. La società ha dovuto fare i conti con il Covid e con tutti gli innumerevoli cambiamenti da esso portati. Primo tra tutti il forzato distanziamento fisico.

Qualunque pandemia, anche dal punto di vista medico e scientifico, è soprattutto un problema che riguarda il cittadino in quanto parte di una società, e non la persona come singolo individuo. Eppure sono proprio i singoli individui ad essersi ritrovati in una situazione completamente surreale.

Ad un anno di distanza dal primo lockdown Margherita Cirri,
videomaker e content creator , e Virginia Fabbiani,
autore e content editor, decidono di raccontare la vita ai tempi della pandemia dal punto di vista di sei giovani ragazzi. Albert Einstein affermava “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. L’obbiettivo del progetto è proprio questo ed è riassunto nel suo stesso nome: “Light – Keepers” ossia “portatore di luce”. Attraverso i sorrisi di questi giovani ragazzi, per troppo tempo nascosti dalle mascherine, light-keepers vuole trasmettere un messaggio di speranza e di positività. Trattenere la luce in momenti di difficoltà è l’arma migliore per poter affrontare un periodo difficile come quello che si sta vivendo adesso.

Light-Keepers è un vero e proprio viaggio che racconta attraverso dei brevi capitoli le fasi di adattamento principali che ci siamo trovati a dover vivere: le prime reazioni, l’accettazione, le scoperte personali e le speranze per il futuro.

Quale è stata la prima conseguenza forse maggiore di questa pandemia? Il fermarsi. Si è passati infatti da uno stile di vita frenetico, in cui sembra sempre di dover “correre” contro il tempo ad uno stile di vita che, soprattutto per i giovani, si è completamento fermato. Molti giovani, studenti o alle prime esperienze lavorative, si sono ritrovati senza un lavoro e costretti a fermarsi. Ma è poi così negativo il doversi fermare?

Come tutti i cambiamenti, all’inizio non è stato facile dover accettare di restare fermi. Ma il cambiamento è un processo, non è un evento. In realtà ciò che fa soffrire non è tanto il cambiamento ma la resistenza a quest’ultimo che è quello che solitamente si ha nelle fasi iniziali in cui la nostalgia prende il sopravvento.

In una fase di totale chiusura ciò che manca di più a questi ragazzi sono proprio le cose più semplici: la spensieratezza, il divertimento, una cena con gli amici, un sorriso, un abbraccio. Sono proprio quelle cose a cui tendenzialmente si da poco peso, perché considerate scontate, a mancare maggiormente. La pandemia servirà forse a far capire che in realtà nulla è così scontato. Anche la libertà, una libertà che come affermano questi ragazzi “ci è stata privata”. Questa privazione porterà forse a vivere questi momenti in una maniera nuova, più profonda, più consapevole, più vera.

Il Covid ha portato le persone a fare i conti in primis con sé stessi costringendole, in un certo senso, a riflettere sulla propria persona, le proprie paure e le proprie difficoltà dando modo a molti di affrontarle. I sentimenti, così come le passioni e le emozioni, sono state messe in gioco. Molte coppie si sono ritrovate a fare i conti con una convivenza forzata che li ha obbligati a riflettere sul vero significato di essere una coppia. La voglia di conoscere una nuova persona e di frequentarla è stata più forte di prima.

Dopo una prima fase di difficoltà, si arriva ad una fase di accettazione. Accettare la situazione ti permette di viverla in maniera diversa. Essere costretti a restare chiusi in casa non deve essere visto solamente nella sua negatività. Può essere infatti un modo per meditare e riscoprire sé stessi ma anche per iniziare ad apprezzare le piccole cose, fare letture interessanti, dedicarsi alla cucina, alla cura del giardino, della casa e via dicendo.

Tramite i loro sorrisi, pieni di gioia e di voglia di vivere, questi ragazzi invitano tutti ad essere più consapevoli di sé stessi e delle proprie potenzialità. Un messaggio estremamente positivo che può essere uno spunto e una riflessione per tantissimi altri giovani.

Un messaggio che vi invito fortemente guardare e condividere.