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Fino al 25 agosto 2024, il Musée Yves Saint Laurent di Parigi presenta Yves Saint Laurent: Transparences, le pouvoir des matières, la mostra che segna il secondo capitolo di una storia iniziata la scorsa estate alla Cité de la dentelle et de la mode di Calais. Per questa seconda puntata, il museo parigino ha invitato la curatrice Anne Dressen, in qualità di consulente artistico, a considerare la trasparenza come una delle espressioni artistiche preferite da Yves Saint Laurent. La scenografia, che esplora le dimensioni sensibili dello spazio, è stata progettata dall’architetto Pauline Marchetti. Attingendo al potere dei materiali, la mostra si propone di esplorare la moda e la visione di Yves Saint Laurent in tutta la loro complessità e il più vicino possibile ai loro legami con il corpo e la nudità rivisitata. Yves Saint Laurent: Transparences, le pouvoir des matières è suddivisa in 5 sezioni. La prima offre un’introduzione ai materiali, esplorando diversi pezzi realizzati in organza, Cigaline®, pizzo, tulle e mussola. Tutte varianti che hanno permesso allo stilista di giocare con i diversi effetti di trasparenza. Nelle sezioni successive, il corpo della donna viene gradualmente svelato attraverso trasparenze con cui alcune parti del corpo sono rese quasi astratte.

Chiudono l’esposizione, come in ogni sfilata di Yves, le spose che si presentano con una libertà quasi insondabile. La trasparenza, quando indossata, in teoria è incompatibile con la funzione stessa dell’abbigliamento, che dovrebbe coprire, nascondere o proteggere il corpo. Attratto da questa contraddizione, negli anni Sessanta Yves Saint Laurent iniziò a utilizzare materiali come lo chiffon, il pizzo e il tulle. Come un leitmotiv, il see-through ricorre regolarmente in tutti i suoi quarant’anni di design, talvolta abbinato a ricami o a tessuti più opachi. Tra i circa quaranta pezzi tessili in mostra ci sono creazioni iconiche della storia dello stilista che rivelano sia il corpo femminile che il virtuosismo di Yves nel creare una donna potente e liberata; come la prima blusa in topless, soprannominata See-Through Blouse2 nel 1968, e il Nude Dress3, un abito di chiffon nero cinto di piume di struzzo della collezione successiva. La mostra comprende anche elementi essenziali del suo processo creativo: schizzi, modelli su carta da lucido, fotografie e accessori (cappelli, gioielli, scarpe, ecc.), oltre a una serie di disegni ispirati ai dipinti di Goya. Opere di artisti moderni e contemporanei punteggiano la mostra, riecheggiando le creazioni di Yves Saint Laurent. I disegni ipnotici di Anne Bourse, gli esperimenti di Man Ray con i rayogrammi e le fotografie di moda, Loïe Fuller immortalata dai fratelli Lumière ed infine, un’opera della serie Transparences di Picabia. Questa mostra presenta la sensibile poesia artistica di Yves Saint Laurent, la cui ribellione creativa contro i mutevoli tabù della società rimane oggi più che mai fonte di ispirazione.